- Scritto da Barbara Volpi
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8 del mattino: un ristretto, uno schiumato, uno in tazza piccola, uno lungo con crema di zucchero, uno con latte di soia. Rumori di fondo nel chiacchiericcio giornaliero del bar, sotto casa o vicino al lavoro, dove ognuno sceglie il suo caffè personalizzato, dose start di caffeina per dare avvio al tran tran quotidiano. Nel nostro gioco di rievocazione blocchiamo il sonoro e concentriamoci sui gesti. Mario prende in mano la tazzina fumante del suo caffè, Alessia lo osserva distrattamente e fa un cenno al barista per arrivare anche lei a compiere lo stesso gesto, ma già prima ancora che possa farlo, nel suo cervello sono “illuminati” (attivati) i suoi neuroni specchio facendole provare la sensazione che sta sperimentando, dall’altra parte del bancone, Mario.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermo immagine
Chi mi legge sa che, dal mio personale punto di vista, il web inteso come spazio virtuale simil-reale (in relazione all’impossibilità di cogliere gli eventi senza la partecipazione globale di tutti i sensi), è un amplificatore del disagio e, proprio per questo, un corretto rilevatore dello stesso nel momento in cui nelle pagine www. compaiono distorsioni, caricature, fenomeni nuovi che hanno alla base un comune denominatore: web-chiave onirica per distaccarsi dalla realtà e potenziale nemico deformante un Sé vacillante in fase di maturazione e in casi estremi apparentemente maturo (nel memo-monito di un’educazione digitale, a volte molto poco considerata, nella sua valenza esemplificativa-imitativa).
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermo immagine
Pagine di Diario di Anna:
Caro diario,
non so quando riuscirò a rivedere Andrea. Forse il prossimo anno quando torneremo di nuovo in vacanza dai nonni. Manca una settimana alla mia partenza e al pensiero che non lo vedrò per un anno intero mi sento morire. Mi ha detto che mi scriverà e proverà a telefonarmi in qualche occasione speciale (magari al mio compleanno) e forse, dico forse, verrà a Roma qualche giorno per accompagnare la sorella a un provino di danza. Mi mancherà molto ma attenderò con pazienza il prossimo anno per rivederlo … Tra un impegno e l’altro poi un anno passa in fretta! Ci dobbiamo ancora conoscere bene ma questi giorni passati insieme mi hanno fatto capire tante cose di lui. Non vorrei sbagliarmi ma sembra che abbiamo tante cose in comune.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermiamoci un attimo
Fermo immagine:
Isabella (29 anni) è in sala d’attesa del pediatra insieme alla piccola Gaia (9 mesi) per la consueta visita mensile tesa a verificare la crescita della bambina, e dove finalmente potrà rivolgere al medico i quesiti che si è appuntata, sotto suo consiglio, tra una visita di controllo e l’altra: posso inserire le fragole nell’alimentazione? La piccola si sveglia ancora durante la notte e noi siamo esausti, che possiamo fare? Ancora non sembra indicare gli oggetti, va tutto bene? È cresciuta? Mentre Isabella fa un rapido rewind della sua checklist, Gaia seduta sulle sue ginocchia rivolge lo sguardo al bambino seduto accanto a lei di circa 1 anno e mezzo, che scorre con il suo ditino le immagini colorate sullo schermo del tablet, mentre davanti a lei un’altra bambina della stessa età circa ha in mano lo smartphone della mamma e sorride al touchscreen, completamente assorta da Peppa Pig che canta una canzoncina. In sala d’attesa c’è in silenzio inconsueto per un ambiente in cui le voci dei bambini si facevano sentire con tutto il loro carico di vitalità, energia, sguardi vivaci tesi a cogliere lo sguardo dell’altro come guida orientativa di comprensione della realtà.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermo immagine
Il dialogo tra genitori e figli, ma anche tra vecchie e nuove generazioni, è sempre stato difficile e complicato da gestire e con l’avvento delle nuove tecnologie la sfida si è rilevata ancora più ardua.
Da una parte infatti lo svincolo adolescenziale porta i giovani a staccarsi in modo repentino dai genitori per iniziare a muovere i primi passi sul suolo dei grandi in modo a volte sfrontato, a volte timido, a volte esagerato, mentre dall’altra gli adulti, nella verifica del loro stesso percorso genitoriale, rimangono sbalorditi nell’assistere a questo distacco che assume toni e forme difficili da gestire e da comprendere.
- Scritto da Barbara Volpi
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Fermo immagine: Marina 30 anni dopo una notte insonne a calmare il piccolo Valerio di pochi giorni telefona entusiasta a Thomas, il marito, per dirgli di aver risolto i suoi problemi di comprensione dei pianti del piccolo: “Tesoro, finalmente riusciremo a dormire la notte, stai sereno. Ho scaricato un App che mi dice perché Valerio piange. Non mi sembra vero, appena torni a casa te la faccio vedere, e vediamo che cosa straordinaria hanno inventato per mamme disastro come me. Si chiama “Baby Cry Translator App” e quando Valerio piange ci fa capire per quale motivo lo fa: se ha fame, se ha il pannolino sporco, se sta male, se ha sonno o è a disagio per qualcosa: È davvero spettacolare!”
L’essere genitori, la trasformazione e la crescita che questo delicato processo identitario comporta, fatta di gesti, acquisizioni, scoperte, fallimenti, dubbi, mettono alla prova i futuri genitori, già a partire dai primi momenti di gestazione fino alla nascita del bambino, momento che rappresenta, dal punto di vista operativo, lo starting point per iniziare ad agire finalmente da mamma e papà.
- Scritto da Barbara Volpi
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"Mamma, papà perchè le immagini non scorrono e rimangono ferme?"
Questa volta si parte da un video scaricato da You Tube (https://www.youtube.com/watch?v=OI5WN35k5jY), nel quale viene dimostrato in maniera diretta e molto efficace, senza troppi paroloni, l’effetto dei dispositivi digitali (in particolar modo del touch screen) sul terreno più rigoglioso per eccellenza quale è l’infanzia. Osservandolo facciamo esperienza in modo partecipe sia dell’attivazione dei nostri neuroni specchio, di cui mi riservo di discuterne presto, sia della trasformazione del gesto che si esprime nella testimonianza intenzionale della bambina già nei primi mesi di vita. Potremmo dire che il bambino nell'era digitale, ancor prima di camminare, riesce a toccare lo schermo, a sfogliarne le immagini, a cercare di sportarle, nell’euforia gratificante di compiere azioni simil-adulte, grazie alla magia delle dita che sanno come ripetere ciò che vedono intorno.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermo immagine
Ore 20:00:
Teresa 14 anni, si scambia foto con le amiche nel gruppo di WhatsApp creato da Serena, la leader della scuola per decidere quale sarà l’outfit di domani: “Mi raccomando ragazze tutte rigorosamente in rosso” e dai qui a cascata si avvia un proliferare di selfie scattati allo specchio, screenshot di outfit e make-up famosi copiati dai tutorial in rete di ragazze Tumblr, che spiegano come sistemarsi capelli, vestiario, foto, voce, audio, pose, che creano e copiano frasi alla ricerca spasmodica di quei miliardi di like che possano sancire la loro trasformazione da ragazze normali a eroine del web seguite da centinaia di follower. La mamma è nella stanza accanto sdraiata sul letto, esausta dopo una lunga giornata di lavoro, prende finalmente l’Ipad in mano e sussurra tra sé e sé: “Finalmente riesco a vedere cosa ha pubblicato quella sgallettata della mamma di Virginia, non la sopporto proprio chissà chi si crede di essere”, incurante di quello che sta facendo sua figlia nella stanza accanto.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Cooking Therapy
Calore
U
C
I
N
A
L’atto del cucinare, inteso nella sua espressione più ampia del pensare gli ingredienti, selezionarli con cura, amalgamarli, sperimentarli e donarli a sé stessi e agli altri, è racchiuso nella parola stessa CUCINA, germe vitale di infinite potenzialità se si tengono in considerazione quelli che definisco come i suoi assiomi.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermo immagine
Fermo immagine: Marco 7 mesi e Isabella 30 anni
Marco un bambino di 7 mesi è seduto sul seggiolino in casa insieme alla mamma. Sono appena tornati dalla spesa mattutina e si sono divertiti insieme ad inseguire un uccellino che si era posato sul suo passeggino. La mamma è attenta a mettere in ordine la spesa negli scaffali e Marco emette un gridolino per richiamare la sua attenzione, come se volesse dirle: “mamma sono qui torni a giocare con me?”. Nel dialogo comunicativo fatto di gesti e sguardi la mamma si rivolge distrattamente a Marco per verificare che sia tutto sotto controllo e, dopo essersene assicurata, le arriva un messaggio su WhatsApp.