- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
I cittadini italiani che sono emigrati verso l'estero nel 2017 sono stati circa 115.000 (https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2018/Rapportoannuale2018.pdf, pagina 175), un numero rimasto pressoché invariato rispetto al 2016. Inoltre, dal 2013 al 2016 sono molto aumentati gli emigranti con alto livello di istruzione, ovvero almeno laureati, che sono passati da 19.000 a 25.000 unità all'anno. A dispetto della grande attenzione mediatica normalmente riservata ai flussi migratori in entrata, poca attenzione è dedicata a quelli in uscita, che raccontano una generazione in evidente difficoltà, che cerca di costruirsi un futuro al di fuori del proprio Paese. L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna vuole dare attenzione a quegli aspetti psicologici e sociali che rendono difficoltoso ripartire da zero, lontano dalle proprie origini, in particolar modo se questa è una scelta non libera, forzata dalla necessità di lavoro.
Chi lascia i luoghi di provenienza vive comunque sentimenti di perdita e abbandono: partire è un’esperienza psicologica complessa. Chi parte lascia la propria casa, intesa non solo come oggetto fisico ma anche come spazio in cui si sono costruite reti relazionali che danno alla persona senso e sostegno per la propria vita individuale.
“Per molti, una volta lasciato il proprio luogo d'origine, anche dopo essersi stabiliti altrove, rimane un senso costante di estraneità: ci si può sentire un po' stranieri faticando a comprendere fino in fondo la nuova cultura e si vivono sentimenti di ambivalenza. È possibile che la nuova esperienza trasformi la propria cultura al punto tale che non si riesca più a sentirsi a casa né nel Paese che accoglie né nel Paese da cui si viene. Il percorso di ricostruzione del senso di appartenenza, fattore di protezione fondamentale per il ben-essere della persona, è spesso lungo oltre che difficile”, commenta Anna Ancona, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
Un altro aspetto da considerare è quello delle aspettative di chi parte: a volte ci si illude che in breve tempo si risolveranno tutti i problemi, con un'occupazione stabile e nuove amicizie. Eppure le difficoltà di vivere all'estero sono reali. Se anche il lavoro trova risposte immediate, comunque permane la difficoltà di costruire nuove reti di relazioni soddisfacenti. Le difficoltà possono essere tali che l'intero progetto esistenziale della persona può rischiare di fallire.
“Di fatto i nostri giovani migranti spesso sono acculturati, parlano la lingua del Paese in cui si trasferiscono e sono motivati dal bisogno maturo di costruire la propria vita in autonomia, anche economica, emancipandosi dalla famiglia d’origine. Ciò che può fare chi resta in Italia è continuare a dare sostegno ai propri cari, cercare di far sentire la propria presenza, mantenendo i contatti. E se dovesse accadere che il tentativo all'estero non va a buon fine - per ragioni varie: difficoltà di inserimento sociale o economico o anche solo per nostalgia - è fondamentale aiutare il ritorno”, aggiunge la Presidente.
In ogni caso, che si decida di espatriare, di tornare o di restare, un elemento che fa la differenza, per rispondere a una situazione di disagio, è il proprio grado di resilienza, concetto psicologico che indica la capacità di far fronte a un problema reagendo in maniera positiva, provando a riorganizzarsi. La capacità di rimanere aperti alle novità e superare le difficoltà è indispensabile per riuscire a cogliere le opportunità che si presentano. Tale capacità - la resilienza, appunto - può essere acquisita e migliorata, anche con interventi di sostegno psicologico mirati. Partire, come tornare, può comportare un impegno psicologico non da poco, tuttavia una riorganizzazione personale del genere può anche produrre una crescita.
Ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
a cura di Rizoma | Studio Giornalistico Associato
rizomacomunicazione.it | cell. 3295368348 | cell. 3396203365
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Educare i figli per non farli diventare bulli e maschilisti: ecco i consigli per i papà
https://www.ilmessaggero.it/mind_the_gap/educare_figli_consigli_bullismo_maschilismo-4557036.html
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
20 giugno, Torino. Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del 50° anniversario della Convenzione relativa allo status di rifugiato del 1951.
La giornata mondiale vuole far conoscere una realtà che secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) coinvolge oltre 70,8 milioni di individui nel mondo. Secondo il rapporto Global Trends nel 2018 le persone costrette a fuggire dal proprio Paese a causa di conflitti, guerre o persecuzioni sono 25,9 milioni; 3,5 milioni tra richiedenti asilo e persone che hanno ottenuto altre forme di protezione internazionale, 41,3 milioni di persone sono sfollati in aree interne al proprio Paese di origine anche per cause collegata a disastri ambientali, siccità, calamità naturali.
Sul tema rifugiati e diritti, in occasione della celebrazione mondiale, gli assistenti sociali piemontesi si schierano pubblicamente a favore della tutela delle persone coinvolte e del sistema di protezione.
“Stiamo parlando - afferma Barbara Rosina (Presidente Ordine Assistenti sociali del Piemonte) - di persone che sono costrette a lasciare la casa, gli affetti, tutto ciò che era la propria quotidianità per salvarsi da guerre e/o da persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le proprie opinioni politiche. Storie di sofferenze, di umiliazioni, di separazioni, donne uomini e bambini che rischiano la vita per attraversare il Mediterraneo e realizzare le proprie speranze, i propri sogni. Persone i cui diritti sembrano sgretolarsi ogni giorno di più”.
“Siamo in attesa - aggiunge Daniela Simone (Consigliera Ordine Assistente Sociale del Piemonte, ex funzionario della Regione Piemonte) - di vedere quale posizione assumerà la Corte costituzionale in merito al ricorso al decreto sicurezza presentato da alcune regioni e a conferma di un clima sempre più esasperato nel quale si proclama la non volontà di accogliere e di salvare le persone in mare, stiamo assistendo al ritiro del ricorso da parte di alcune Regioni. Le recenti dichiarazioni del neo assessore alla sicurezza e immigrazione della Regione Piemonte Fabrizio Ricca fanno comprendere quale sia la necessità di impegno di ciascuno nel comprendere quale sarà la futura programmazione della Giunta Piemontese in merito alla questione dei migranti”.
“Sembra di essere di fronte a mondi separati: parallelamente alla volontà di smantellamento del sistema di accoglienza e dell’abolizione di ogni percorso di inclusione decisi nella norma - conclude Rosina - vi sono infatti significative esperienze della società civile che in questi anni, in tantissimi territori piemontesi, ha manifestato solidarietà e vicinanza ai richiedenti asilo. Sappiamo che le comunità locali sono capaci di attivarsi per facilitare l’accoglienza e l’inclusione dei nuovi cittadini nel tessuto sociale, pochi giorni fa, è stata avviata una campagna mediatica con l’hashtag #IOACCOLGO, per dare luce alle tante esperienze positive, che costituiscono una realtà parallela rispetto a quella raccontata sui mass media o durante alcune propagande politiche, caratterizzate da solidarietà e da umanità. A tale campagna ci associamo come professionisti segnalando come oggi ci sia la necessità dell’attivazione in prima persona a tutela dei diritti”.
Per celebrare la Giornata, l’UNHCR ha lanciato la campagna #WithRefugees che durerà fino al 19 settembre con diversi eventi di sensibilizzazione.
L’Ordine assistenti sociali regionale vuole fare proprio questo invito: dalla parte dei diritti, dalla parte della nostra Carta costituzionale.
Carmela, Francesca Longobardi - Consigliere delegato alla Comunicazione esterna e ai Rapporti con i mass-media / tel: 333.4896751
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
(clicca sull'immagine per scaricare la relazione)
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
Presentati a Milano i contenuti dell’ultimo rapporto sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza curato dal Gruppo CRC. Critica l’esigibilità del diritto allo studio e all’educazione per i minori con disabilità. Le proposte del CNCA Lombardia alle istituzioni.
In Lombardia, i minori che vivono in condizione di povertà relativa rappresentano il 14% dei residenti. Seppure inferiore di 7,5 punti alla media nazionale si tratta di elemento e questione rilevante e da non sottovalutare, così come non va sottovalutato che i minori a rischio povertà ed esclusione sociale in Lombardia sono il 22,8%. In regione permane critica l’esigibilità del diritto allo studio e all’educazione per i bambini e i ragazzi con disabilità e sono tuttora evidenti importanti difformità territoriali nell’offerta di servizi di tutela della salute, in particolare per maternità e prima infanzia. La Lombardia, inoltre, è la seconda regione italiana, per numero di presenze di minorenni migranti soli: sono il 7,8% del totale delle presenze (973 nel 2018).
È quanto emerge dal rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia: i dati regione per regione 2018” curato dal Gruppo CRC, presentato a Milano lo scorso 13 giugno nell’ambito di un evento organizzato dal CNCA Lombardia a nome e in collaborazione con le altre organizzazione del network CRC.
La pubblicazione restituisce una fotografia su base territoriale /regionale realizzata a partire dai dati disponibili dalle fonti ufficiali disaggregati su scala regionale con particolare riferimento a: dati demografici; ambiente familiare e misure alternative; educazione, gioco e attività culturali; salute, disabilità e servizi di base; povertà e protezione.
Tuttavia, permane la necessità di acquisire informazioni e dati elaborati con maggior precisione e dettaglio relativamente alla condizione deiminorenni nella nostra Regione, con particolare riferimento a bambini e ragazzi fuori famiglia e alle misure di accoglienza e tutela adottate (affido e comunità residenziale), ai bambini e ragazzi con disabilità e alla garanzia di esigibilità del diritto all’educazione, allo studio, al gioco, alla socializzazione.
“Il CNCA Lombardia e le organizzazioni lombarde del gruppo CRC si impegnano a mantenere alta l’attenzione, affinché le politiche e le azioni delle istituzioni sempre più coerenti e rispettose dei diritti dei bambini e dei ragazzi e delle loro famiglie. -concluede Liviana Marelli, responsabile infanzia e adolescenza del CNCA Lombardia-. Garantiamo inoltre il nostro impegno a collaborare con gli enti preposti per co-costruire luoghi del confronto e della sussidiarietà”.
La mattinata è stata una buona occasione per rendere evidente lo “stato di salute” delle politiche sociali, sociosanitarie e sanitarie in Lombardia, per sottolineare gli aspetti ancora critici e, soprattutto, presentare alle istituzioni le raccomandazioni e le proposte elaborate dal gruppo CRC.
Necessità e garanzia di luoghi integrati, strutturali e stabili, che garantiscano integrazione delle politiche e delle risorse a livello sociale, sanitario, educativo al fine di garantire regia unitaria tra gli Assessorati preposti superando ogni settorializzazione, frantumazione, vuoti, sovrapposizioni e per garantire luoghi stabili di confronto quale espressione concreta di sussidiarietà e co-costruzione delle politiche e delle risposte nel superiore interesse dei minorenni e delle loro famiglie.
Convocazione del “tavolo tutela” per monitoraggio linee guida tutela e istituzione tavolo regionale affido.
Garanzia di misure di sostegno per le adozioni complesse (adolescenti e bambini/ragazzi con disabilità).
Istituire un Osservatorio regionale della salute in età evolutiva che monitori in modo sistematico e continuo lo stato di salute della popolazione pediatrica e adolescenziale in Regione Lombardia.
Istituire un Osservatorio regionale della disabilità che monitori in modo sistematico e continuo i bisogni delle persone con disabilità e le politiche di welfare a partire fascia 0-6 anni che comprenda analisi sull’accesso ai servizi educativi, domiciliari, riabilitativi e abilitativi, culturali e sportivi, alle misure alternative alla famiglia.
Assumere l’impegno di ridurre le disuguaglianze territoriali nei livelli assistenziali delle prestazioni e dei servizi forniti ai cittadini minorenni (e alle loro famiglie) in Regione Lombardia.
Produrre un rapporto annuale che informi gli operatori e i cittadini lombardi sui bisogni ancora inevasi e le iniziative di risposta messe in atto.
Farsi parte attiva per garantire la piena attuazione della legge n.47/2017 per il sostegno dei diritti dei minorenni migranti soli. Garantire il diritto all’ascolto (anche attraverso l’implementazione delle presenze di mediatori culturali) in tutte le diverse fasi e strutture di accoglienza e accompagnamento; favorire la pratica dell’affido familiare; favorire percorsi di formazione appropriate alle aspirazioni dei ragazzi; garantire politiche di accompagnamento/sostegno all’autonomia; garantire un’adeguata formazione per i tutori volontari.
Accelerare l’integrazione del Registro nazionale degli studenti con i Registri Regionali per identificare tutti i ragazzi in età dell’obbligo che non frequentano la scuola o impegnati in formazione professionale o in apprendistato; promuovere e sviluppare la qualità della formazione professionale per migliorare le competenze dei ragazzi e giovani adulti, specialmente quelli che lasciano la scuola.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Minori stranieri non accompagnati, c’è la legge ma non si applica: solo il 3% va in affido e i tutor non vengono assegnati
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/06/09/minori-stranieri-non-accompagnati-ce-la-legge-ma-non-si-applica-solo-il-3-va-in-affido-e-i-tutor-non-vengono-assegnati/5217552/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
La sindrome di hikikomori: le quattro regole per aiutare gli adolescenti prigionieri
https://focustech.it/2019/05/30/sindrome-hikikomori-regole-adolescenti-246474
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Minori stranieri non accompagnati, è questa la sfida dell’accoglienza
http://www.vita.it/it/article/2019/05/27/minori-stranieri-non-accompagnati-e-questa-la-sfida-dellaccoglienza/151697/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
Giovani e Internet, perché il web è un abile rilevatore del disagio adolescenziale?
https://www.key4biz.it/giovani-internet-disagio-adolescenziale-web/258619/
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Rassegna Stampa
I ragazzini italiani? Non ricordano di aver mai giocato con un coetaneo con disabilità
http://www.vita.it/it/article/2019/05/10/i-ragazzini-italiani-non-ricordano-di-aver-mai-giocato-con-un-coetaneo/151534/