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Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime la propria preoccupazione per l'approvazione, in commissione Giustizia della Camera dei deputati, di una proposta che prevede la soppressione dei Tribunali e delle Procure per i minorenni e l'introduzione di sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali ordinari e di gruppi specializzati presso le Procure ordinarie.
"Siamo assolutamente contrari a questa proposta," dichiara Liviana Marelli, responsabile Infanzia, adolescenza e famiglie del CNCA, "che rischia seriamente di disperdere l'esperienza della giustizia minorile italiana, un punto di riferimento in Europa. Siamo convinti – d'accordo con quanto espresso dall'Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia – che solo uffici specializzati con competenze esclusive in materia minorile e familiare siano adeguati a tali delicati compiti. Per questo chiediamo che venga ripresa l'iniziale proposta del governo, condivisa da larga parte degli addetti ai lavori, di istituire un Tribunale e un ufficio specializzato autonomo di Procura che accorpino in sé le competenze in materia di persona, famiglia e minorenni."
Roma, 26 febbraio 2016
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Segnalo innanzi tutto - anche per spiegare le ragioni dell'Assemblea Straordinaria dei soci del 20 febbraio - che il significato politico dell’emendamento che vi ho mandato é di gran lunga superiore a ogni altra proposta che finora è stata formulata.
L’emendamento é stato infatti approvato dalla Commissione parlamentare (il 27 gennaio scorso) dopo una serie nutrita di audizioni, con l’intervento attivo dei relatori e del governo, che hanno riformulato un emendamento originariamente presentato dalla Presidente della Commissione.
(I lavori parlamentari possono essere consultati al sito http://www.camera.it/leg17/126?tab=4&leg=17&idDocumento=2953&sede=&tipo=)
Pur rinviando all’assemblea straordinaria di tutti i soci per una più ampia illustrazione dell’emendamento (oltre che dell’attività svolta dal direttivo), cerco di delineare comunque sin d'ora gli aspetti fondamentali di questo emendamento.
Si prevede l’abolizione dei tribunali minorili e l’istituzione di "sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori” di due tipi diversi:
a) le sezioni cd circondariali, cui sono attribuite le competenze che già in atto hanno i tribunali ordinari in materia di persona e di famiglia (comprese quelle del giudice tutelare, tranne che per i minori stranieri non accompagnati e la ratifica degli affidi eterofamiliari consensuali), e in più l’autorizzazione a contrarre matrimonio e la rimozione dall'amministrazione.
b) le sezioni cd distrettuali, presenti solo nelle sedi degli attuali TM, alle quali (oltre alle competenze civili del corrispondente tribunale ordinario in materia di persona e di famiglia) sono attribuite anche tutte le competenze del tribunale per i minorenni (civili, penali e amministrative), alle quali si aggiungono i procedimenti relativi ai minori stranieri non accompagnati.
E’ inoltre specificato che:
* anche in pendenza dei procedimenti di separazione, la sezione distrettuale tratta comunque i procedimenti ex art.330 (mentre quelli di limitazione ex art.333 vengono trattati dalla sezione circondariale che si occupa di separazione)
* le sezioni distrettuali operano nella composizione attualmente prevista per i tribunali per i minorenni
* i magistrati assegnati alle sezioni distrettuali vi esercitano le funzioni in via esclusiva (pur non essendo specificato se l’assegnazione viene fatta in via tabellare del Presidente del Tribunale ovvero per nomina del CSM, come avviene attualmente per le sezioni lavoro)
Con l’abolizione delle procure minorili, si prevede che in sede distrettuale le funzioni di pm siano esercitate da sostituti facenti parti del “gruppo specializzato in materia di persona, famiglia e minori”, coordinati da un procuratore aggiunto, senza che però per tali pm sia prevista alcuna garanzia di esclusività nell’esercizio delle funzioni.
Sono dettati inoltre alcuni principi che favoriscono la specializzazione in Corte di Appello, nella direzione della esclusività delle funzioni, e alcuni principi processuali (riprendendo, per quanto riguarda la responsabilità genitoriale, gli esiti del tavolo del processo che abbiamo promosso).
Dott. Francesco Micela
Presidente dell'Ass. Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
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GIUSTIZIA MINORILE
SEMPRE PEGGIO E PASSI INDIETRO
Nella seduta della Commissione Giustizia della Camera dei deputati del 27 gennaio 2016 è stato approvato l’emendamento 1.25 a firma dell’On. Donatella Ferranti in relazione al disegno di legge C.2953 Governo e C.2921 Colletti, con il quale è stato previsto alla lettera b) punto 2) del comma 1° di “sopprimere il Tribunale per i Minorenni e l’Ufficio del Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni, introducendo le conseguenti necessarie abrogazioni e modifiche delle disposizioni vigenti”.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI DELLA LOMBARDIA
ESPRIME IL TOTALE DISSENSO
CON UN COLPO DI SPUGNA SI BUTTA VIA LA STORIA E L’ESPERIENZA DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI.
Il sistema della Giustizia minorile in Italia, pur con i suoi difetti, è riconosciuto dai paesi europei ed extra europei come un modello di eccellenza per la specializzazione, la multidisciplinarità, la collegialità delle decisioni e pluralità di funzioni (Civile, Penale e Amministrativa).
Tale decisione è in aperto contrasto anche con i precetti indicati a livello internazionale e comunitario in particolare con le linee guida del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa per una giustizia a misura di minore, adottate in data 17 novembre 2010.
Gli assistenti sociali della Giustizia e dei servizi territoriali sottolineano come la decisione della Commissione confermi l’opinione che la politica sia ancora una volta lontana dall’affrontare i bisogni dei cittadini fragili e deboli in una visione olistica. La tutela del minore e della sua famiglia ha la necessità di contare su operatori specializzati e competenti.
Gli operatori della “cura” dei soggetti deboli, oggi, sono sempre più impegnati nella costruzione, attraverso processi di aiuto, di una relazione generativa di risorse tra servizi, operatori, minori, famiglie e Magistratura al fine di ricomporre gli “sguardi”, le istanze e le risorse per prevenire e limitare il disagio e i danni ad esso connesso superando le frammentazioni già oggi in essere;
CONDIVIDIAMO
i contenuti dei Comunicati emessi dall’Unione Nazionale Camere Minorili e dall’Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia;
SOLLECITIAMO
la Commissione Giustizia della Camera dei deputati alla cancellazione dell’emendamento così come approvato nella seduta del 27 gennaio 2016
CHIEDIAMO
che si proceda alla riforma della giustizia minorile in un’ottica di difesa dei minori e dei soggetti deboli attraverso l’Istituzione del Tribunale per la persona, la famiglia e i minori, accorpando in un unico organismo tutte le competenze, già oggi troppo frammentate tra vari tribunali.
La Giustizia Minorile ha bisogno di interventi che guardino al bambino, alla sua famiglia che vive una difficoltà attraverso gli sguardi di più soggetti, ma con la garanzia e l’intervento di un organismo specializzato e non frammentato.
Milano, 23/02/2016
Il Presidente del CROAS Lombardia Egidio Turetti
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L’Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia a conclusione dell’assemblea straordinaria in data odierna in relazione alla recente proposta approvata dalla Commissione Giustizia della Camera che prevede la soppressione dei Tribunali e delle Procure per i minorenni e l’introduzione di sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali Ordinari e di Gruppi specializzati presso le Procure Ordinarie
esprime
il proprio dissenso per l'abbandono della proposta iniziale del governo di istituire un Tribunale e un Ufficio specializzato autonomo di Procura che accorpino in sè le competenze in materia di persona, famiglia e minorenni, segnalando che una tale proposta, già peraltro avanzata in entrambi i rami del Parlamento, era ed è condivisa da un’ampia parte dell’avvocatura specializzata e da tutti gli organismi di protezione dell’infanzia;
ribadisce
il convincimento che soltanto mediante Uffici specializzati con competenze esclusive ed esaustive in materia minorile e familiare, in linea con la normativa costituzionale e le raccomandazioni europee, possa superarsi ogni frammentazione e possano coniugarsi le esigenze di specializzazione con quelle di prossimità, quest’ultime attraverso l’istituzione di sedi decentrate, realizzabili, con adeguati accorgimenti, senza ulteriori spese e una proficua razionalizzazione delle risorse esistenti;
ribadisce
la necessità di una riforma di ampio respiro che non disperda l’esperienza della giustizia minorile italiana, patrimonio inestimabile, preso a modello anche in sede internazionale;
ritiene
che la previsione di alcuni aspetti essenziali relativi all'accorpamento delle competenze e alla specializzazione, oltre che alle modifiche processuali, con l’attribuzione delle materie più strettamente minorili a una sezione distrettuale con funzioni esclusive e il mantenimento della composizione mista, costuiscano condizioni necessarie ma, da sole, insufficienti ad assicurare effettività ai principi costituzionali di giurisdizione specializzata, e
ritiene
che, a tali fini, appare indispensabile la previsione della predeterminazione delle piante organiche e la riserva di nomina dei magistrati da parte del Consiglio Superiore della Magistratura, nonchè una disciplina della responsabilità organizzativa e gestionale dei dirigenti dell'ampio settore, articolato e complesso, loro attribuito;
manifesta
fermo dissenso per la mancata previsione dell’esclusività delle funzioni e per la cancellazione dell’autonomia gestionale e organizzativa dell’Ufficio del Pubblico Ministero Minorile, il cui insostituibile ruolo propulsivo nelle materie sia penali che civili, per la portata riparativa e rieducativa del processo penale minorile e, soprattutto, per la peculiare attribuzione della legittimazione attiva a tutela della persona di minore età, sarebbero svolte da Gruppi specializzati presso le Procure Ordinarie, la cui organizzazione finirebbe per dipendere dalla discrezionalità dei capi di Uffici con finalità, tradizionalmente, estranee alla tutela dell’infanzia;
segnala
che l’assetto dell’ufficio requirente così delineato inciderebbe gravemente, anche per effetto dei principi del giusto processo, sulla qualità e sulla quantità del lavoro svolto e trasmesso all’organo giudicante ribadisce l’assoluta necessità che nel corso dei lavori parlamentari si pongano adeguati rimedi a una proposta che, nel sopprimere uffici altamente specializzati, rischia seriamente di depauperare la cultura della giurisdizione minorile in favore di esigenze organizzative tese a ripianare carenze di risorse negli uffici per gli adulti, e di compromettere il complessivo sistema di protezione dell’infanzia, già duramente provato dai tagli alla spesa pubblica, così determinandosi un ulteriore grave pregiudizio alla condizione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nel nostro paese.
Roma 20 febbraio 2016
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Condividiamo due notizie pubblicate sul sito dell'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza, relative ad alcune azioni patrocinate e sostenute dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.
Si tratta del lancio di un portale e la pubblicazione di un libro nell'ambito di un progetto finalizzato a prevenire il disagio dei figli di persone affette da disturbo psichico.
Qui sotto i link relativi:
http://www.garanteinfanzia.
http://www.garanteinfanzia.org/news/si-pu%C3%B2-dire-il-libro-i-figli-di-persone-con-disturbi-mentali
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Il Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) ribadisce la forte preoccupazione riguardo il disegno di legge approvato in data 29 agosto 2014 dal Consiglio dei Ministri e in particolare a quanto prevede il recente emendamento approvato in commissione giustizia alla Camera e inserito nell’ambito della delega al Governo per la riforma del processo civile in cui si fa riferimento al “rafforzare le garanzie dei diritti della persona, dei minori e della famiglia mediante l’istituzione di sezioni specializzate per la famiglia e la persona”
Al fine della migliore tutela del minore si ritiene fondamentale che non vada perso il grande patrimonio di esperienza e storia portato avanti nell’attività dei Tribunali per i minorenni in particolare è indispensabile salvaguardare alcuni aspetti:
- L’effettiva specializzazione dei magistrati.
in una materia così complessa e delicata come la tutela dei soggetti di minore età deve essere garantita l’effettiva specializzazione dei magistrati.
La logica di separare le competenze civili da quelle penali, affidata a due organi giudiziari interrompe di fatto una cultura acquisita in materia minorile, che fonda la sua competenza in una lettura complessa delle situazioni di disagio dei minori e delle famiglie si auspica pertanto che i magistrati delle sezioni specializzate civili e penali, dell'ufficio distrettuale del pubblico ministero e i magistrati addetti alla trattazione degli affari di famiglia nelle Procure della Repubblica siano tenuti a partecipare annualmente a specifiche azioni di formazione, che avranno come obbiettivo l'acquisizione di conoscenze giuridiche, di conoscenze extragiuridiche propedeutiche al migliore esercizio delle funzioni di giudice e PM della famiglia e dei minori, di buone prassi di gestione dei procedimenti, di buone prassi per l'ascolto del minore;
E’ necessario inoltre prevedere una formazione continua multidisciplinare sui diritti e bisogni di minori, nelle diverse fasce di età, della componente togata e della componente privata specializzata addetta all’Ufficio.
- La collegialità
È questa una delle principali peculiarità del T.M. attuale, in cui il giudice togato affianca il suo sapere giuridico alla conoscenza specialistica dei Giudici Onorari nel campo del benessere psicologico e sociale del minore.
Questo prezioso patrimonio costituito da una prassi giornaliera di lavoro fianco a fianco tra togati e onorari non può in alcun modo essere sostituito dal continuo ricorso a pareri specialistici esterni (Consulenze Tecniche).
Sia nel processo penale minorile che nei collegi giudicanti civili, le competenze del giudice o del collegio giudicante necessitano di un supporto interdisciplinare, quindi si ritiene importante preservare la presenza della componente privata specializzata, affinché i provvedimenti adottati siano proporzionati alle circostanze e alla gravità del reato, alla situazione del minore ed alla tutela delle relazioni familiari. Nella prospettiva di un’unica istituzione giudiziaria specializzata per tutte le competenze in materia di persona, famiglia e minori, la presenza della componente onoraria, con espressa indicazione delle norme per la loro formazione e selezione andrebbe prevista in tutti i procedimenti civili laddove sussista pregiudizio per il minore.
- La centralità del minore
Significativa ci sembra la sparizione del termine “minore”, finora centrale; laddove questa centralità venisse meno infatti, il rischio è che il minore si trovi ad esistere non più come soggetto di diritto, ma solo in funzione dei diritti dei suoi genitori con una sovrapposizione della giurisdizione minorile a quella familiare.
Ci auguriamo che il Governo voglia recepire le indicazioni di diverse Associazioni, che operano da anni nel settore della tutela minorile come l’ Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia (AIMMF) e la Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e per i Minorenni (Il CamMiNo).
Il Cismai auspica, infine, che il Ministro della Giustizia e il Governo si facciano garanti del mantenere la specificità e la specializzazione di una giustizia che anche nella sua organizzazione metta al centro la persona minore di età.
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Il report che riassume l'attività svolta dall'Ufficio Diritti dei Minori nell'anno 2015 del Comune di Ferrara.