- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
Nei giorni scorsi la Sesta Commissione ha concluso i suoi lavori per la formulazione del parere sul disegno di legge n.2284/S avente ad oggetto la “delega al Governo per la soppressione del tribunale per i minorenni e dell’ufficio del pubblico ministero presso il tribunale per i minorenni”.
Al plenum di mercoledì prossimo approderanno due proposte di parere che si allegano a questa e-mail. Una prima proposta (relatore cons. Morosini da p.13 a p.24 dell’allegato), votata dai cons.ri Morosini e Aprile. Una seconda proposta (relatore cons. Palamara da p.1 a p.13 all.), votata dai cons.ri Palamara e Forteleoni. Quanto ai componenti laici della commissione, il cons. Fanfani si è astenuto e la cons. Casellati era assente (per altri impegni istituzionali).
Alla base della proposta votata dai cons.ri Morosini e Aprile c’è una convinzione. Che per l’effettiva attuazione dei diritti del minore l’ordinamento deve garantire alcune precondizioni. Primo: l’elevata specializzazione degli operatori. Secondo: un approccio multidisciplinare da parte degli stessi, al fine di procedere con una metodologia orientata alla unitaria considerazione delle complessità della personalità del minore nei vari contesti relazionali in cui si forma e si esprime.
La proposta di parere ruota, quindi, attorno ai seguenti punti:
A) in una prospettiva di riforma di settore, in sintonia con le fonti sovranazionali, l’opzione principale è per la creazione di un Tribunale per “persone, famiglia e minori”, autonomo e su base distrettuale, con articolazioni territoriali, sul modello del Tribunale di Sorveglianza, che realizzino per quanto possibile il modello di giustizia di prossimità. Ad un Tribunale, non solo “per i minorenni”, dovrebbe fare riscontro una Procura della Repubblica parimenti autonoma, con analogo profilo distrettuale e, soprattutto, attrezzata ad affrontare una sommatoria di competenze estese, rilevanti, e “affacciata” sulle novità del momento connesse ai fenomeni di immigrazione. Tale soluzione avrebbe anche il merito di superare i punti problematici dell’attuale assetto ordinamentale e processuale.
B) La soluzione ordinamentale offerta dalla proposta di legge delega, approvata dalla Camera nel marzo scorso, attinente alla creazione di sezioni specializzate del tribunale ordinario (modello sezione lavoro) e a “gruppi specializzati” presso la procura ordinaria con soppressione del tribunale per i minorenni e della dirimpettaia procura, per come congegnata appare “non in sintonia” con le effettive necessità di un settore della giurisdizione assai peculiare. Le soluzioni proposte non sembrano, peraltro, in grado di risolvere quei problemi interpretativi che hanno provocato difficoltà di chiara ripartizione delle competenze tra tribunali ordinari e tribunali dei minorenni, che, a seguito della novella, si riproporrebbe in identica maniera nei rapporti tra tribunale circondariale e tribunale distrettuale.
C) Volendo aderire ad una prospettiva condizionata dalle attuali criticità delle risorse disponibili evidenziata dal legislatore, apparirebbe più razionale e in sintonia con certe premesse culturali, il testo originario del d.d.l. n.2953 che conserva integralmente l’operatività del tribunale per i minorenni e della relativa procura nel settore civile e penale (nell’ambito del quale ricomprendeva opportunamente tutte le competenze sui minori stranieri non accompagnati). Quella proposta prevede l’istituzione presso i tribunali ordinari della sezione specializzata per la famiglia e la persona, cui sarebbero trasferite le competenze già devolute al tribunale ordinario in materia di stato, capacità delle persone, separazione, divorzio, figli nati fuori dal matrimonio, i procedimenti già di competenza del tutelare e quelli non rientranti nella competenza del tribunale per i minorenni che, contestualmente, veniva ridefinita al fine di superare i preesistenti dubbi interpretativi.
D) Le parti apprezzabili del disegno di legge votato alla Camera attengono: a) alla logistica per le attività delle sezioni specializzate distrettuali, che prevede ambienti separati, adeguati ai minori di età ed alle esigenze che derivano dalla natura dei procedimenti attribuiti alla sezione; b) al potenziamento dell’ausilio dei servizi alla persona, istituiti o promossi dalla pubblica amministrazione, centrale o periferica, e in particolare dagli enti locali, dalle aziende sanitarie locali nonché da soggetti privati con esse convenzionati, nelle fasi valutativa, di sostegno ed esecutiva dei provvedimenti, nel rispetto del contraddittorio e dei diritti di difesa delle parti; c) alla disciplina del rito dei procedimenti attribuiti alle sezioni specializzate secondo criteri di tendenziale uniformità, speditezza e semplificazione; d) al risalto per il potere-dovere di mediazione del giudice.
E) Il punto dell’iniziativa legislativa, votata alla Camera, che desta le fortissime perplessità è senza dubbio l’abolizione della Procura della Repubblica specializzata nella materia dei diritti dei soggetti minorenni. Pare, infatti, largamente prevedibile che il trasferimento delle sue competenze alla Procura ordinaria finirebbe per realizzare una grave dissoluzione del bagaglio di enorme competenza ed esperienza di cui essa è oggi portatrice. Ciò per la ragione pratica che i magistrati addetti al settore non potrebbero, in ragione delle funzioni generaliste dell’ufficio di appartenenza, esservi destinati in via esclusiva. Del resto la norma di delega, si limita a prospettare la costituzione di gruppi specializzati in materia di persona, famiglia e minori senza neppure imporne la specializzazione esclusiva. I magistrati che vi sono addetti, quindi, non potrebbero essere sottratti alle ulteriori incombenze connesse all’ufficio.
I Consiglieri di Area al CSM
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha scritto inviato la seguente lettera al Senatore Nico D’Ascola, Presidente della Commissione Giustizia del Senato e trasmessa per conoscenza anche al Presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Giuseppina Latella.
“Illustrissimo Presidente D’Ascola, questo Ufficio è seriamente preoccupato per la prevista soppressione dei Tribunali per i minorenni e il loro conseguente accorpamento ad una sezione specializzata nei Tribunali ordinari. Ciò inficia certamente una conquista di civiltà, democrazia e attenzione reale nei confronti dei bambini e degli adolescenti, che nel tempo ha posto l’Italia all’avanguardia, sia pur con ‘pecche’ che, comunque, riguardano l’intero ‘sistema giustizia’ nostrano. E’ paradossale che ciò avvenga in un momento storico in cui e richiesta specializzazione ad alto profilo nella trattazione delle tematiche minorili e in contrasto con i principi mondiali ed europei orientati a salvaguardare i diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza. Quale Presidente della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica e – prima ancora – membro della deputazione parlamentare calabrese, Le chiedo di accogliere queste semplici riflessioni, accompagnate da una considerazione che certo non può sfuggire ad un uomo del Suo spessore culturale: la soppressione di qualsiasi presidio posto a tutela dei Minori compromette seriamente la percezione dell’infanzia e ciò e da considerarsi una lesione gravissima che fa il gioco di quelle lobbies che lavorano alacremente ad un esecrabile processo di adultizzazione precoce. Certo della sua attenzione e fiducioso in un positivo riscontro in termini di convergenza ideale, La prego di accettare i miei più sinceri e cordiali saluti.”
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati
Questo appello è stato fatto proprio dall’AGESCI, in occasione del Consiglio Generale 2016.
Come ribadiscono l’UNHCR e Amnesty International, nel mondo ci sono 60 milioni di profughi, di questi solo 19,5 milioni lasciano il proprio paese e l’86% di questi ultimi è ospite presso le regioni più povere del pianeta. L’impatto più significativo di questa crisi non si fa sentire in Europa, ma in paesi come il Libano, con un milione di rifugiati, la Turchia, il Pakistan e l’Iran. In Europa vediamo profilarsi iniziative di chiusura molto lontane da quel sogno di Europa dei popoli, da quel sogno di Robert Schuman di Continente in grado di essere solidale con il resto del mondo. E siamo coscienti che paradossalmente i nostri Paesi sono corresponsabili di molte delle situazioni che spingono le persone a lasciare le loro case, siano queste rifugiati o migranti economici.
Noi rifiutiamo la costruzione di barriere come risposta al fenomeno migratorio. Siamo contrari ad una politica di chiusura che porta ad “un’anestetizzazione delle coscienze” e a una mancata assunzione delle nostre responsabilità e dei nostri doveri di solidarietà e accoglienza.
Per questo noi chiediamo ai nostri rappresentanti politici:
– la creazione di corridoi umanitari per evitare i cosiddetti “viaggi della morte”, organizzati spesso dalla criminalità organizzata, in modo tale da gestire gli arrivi in sicurezza e secondo una politica europea di resettlement;
– che venga rivisto il trattato di Dublino secondo il principio di solidarietà e la libera manifestazione di volontà delle persone;
– che venga istituito un sistema di riconoscimento reciproco delle decisioni positive in materia di protezione internazionale;
– che venga creato un sistema di inte(g)razione europeo.
Allo stesso tempo noi ci impegniamo a metterci in gioco personalmente. Ci impegniamo ad essere i primi ad accogliere. Ci impegniamo a “promuovere seriamente le economie dei Paesi di provenienza dei migranti, anziché soffocarle”. Ci impegniamo a “ripensare e cambiare il nostro stile di vita che, per molti aspetti, non è compatibile con il benessere di tutta l’umanità”.
Elenco dei promotori
- AGESCI (Associazione Guide e Scout cattolici italiani)
- ALM (Associazione Laicale Missionaria onlus), Roma
- Angoli di Mondo (socia di Altromercato), Padova/Padua
- ASMI (Associazione Scouts musulmani italiani)
- ATAS onlus (Associazione trentina accoglienza stranieri)
- Azione Cattolica Italiana
- Caritas diocesana Bolzano-Bressanone – Caritas Diözese Bozen-Brixen
- Centro Astalli
- Cittadini per la Costituzione
- Comunità promozione e sviluppo onlus, Napoli/Neapel
- CNGEI Trentino Alto Adige (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani)
- Divieto di Sosta – seratalternativa, Padova/Padua – Trento/Trient
- Equipe nazionale GIM, famiglia comboniana
- Facoltà di intendere, Padova
- FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario)
- FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana)
- Gianfrancesco Serio, Cosenza
- Gruppo Abele onlus
- Il gioco degli specchi, Trento/Trient
- Il Portico onlus, Venezia/Venedig
- Le Formiche – Die Ameisen onlus, Bolzano/Bozen
- Libera
- Mandacarù onlus (socio di Altromercato), Trento/Trient
- Manifesto per Padova senza razzismo e discriminazione religiosa, Padova/Padua
- Movimento Decrescita Felice, Padova/Padua
- Movimento Punto Europa, Trento/Trient
- Movimento Shalom onlus, Pisa
- Movimento Studenti di Azione Cattolica
- Pozzo di Giacobbe – Jakobsbrunnen, Merano/Meran
- River equipe onlus, Bolzano/Bozen
- Sito giovaniemissione.it
- SP (Südtiroler Pfadfinderschaft), Alto Adige / Südtirol
- Volontarius onlus, Bolzano/Bozen
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Comunicati