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Oltre 500 associazioni che si occupano di infanzia in Italia hanno chiesto al premier Matteo Renzi con un appello di intervenire, con i decreti attuativi del Job Act, per evitare la marginalizzazione dei giovani senza famiglia che al compimento della maggiore età, non trovano percorsi di inserimento lavorativo. «Uno spreco da 150 milioni di euro l'anno».
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Care e cari,
partiamo da una foto di una classe elementare come ce ne sono molte nelle nostre città, di quei bambini e di quelle bambine che realizzano, divertendosi e ragionando, video come “La Libertà è fiorita”: https://vimeo.com/130195164
Partiamo da qui per proporre a cittadini, imprese, formazioni sociali, Istituzioni Pubbliche un patto di solidarietà.
Sono loro, i bambini, a indicare con lucida sincerità il futuro dei nostri territori, del nostro Paese, del Mondo e noi ci ritroviamo pienamente nell’orizzonte che rappresentano con i loro sorrisi e che indicano con l’immediatezza dei loro messaggi.
Messaggi semplici e diretti. Aver rispetto delle persone è più che un dovere: fa parte della nostra natura. Dipende solo da noi vivere in un mondo accogliente e giusto e tutti noi possiamo e dobbiamo fare qualcosa per costruirlo.
Sappiamo noi adulti che il futuro non potrà che essere il prodotto di un cambiamento profondo e siamo noi che possiamo assumerci la responsabilità di interpretare quel cambiamento affrontando anche le fasi più complicate e continuando a guardare a quell’orizzonte.
In queste settimane Milano, la Lombardia, l’intero Paese vivono una contraddizione stridente: sono capaci ogni giorno di accogliere decine di migliaia di persone ad Expo e vanno in crisi se devono rispondere alla richiesta di aiuto di qualche centinaio di persone alla stazione centrale.
Il movimento di donne e uomini che sono cacciati dalla loro terra per cercare altrove un futuro migliore non è un accidente momentaneo ma un aspetto strutturale del cambiamento globale che stiamo vivendo. Non si tratta né di invasione, né di emergenza. È una fase da governare con sapienza, equilibrio e competenza una trasformazione che attraversa la storia attuale dei popoli, delle nazioni, del mondo.
Alle Istituzioni Pubbliche spetta il compito di mettere in atto le politiche attraverso le quali affrontare le conseguenze del cambiamento; cittadini, imprese, organizzazioni della società civile stanno già operando e continueranno a farlo per dare una risposta civile a chi oggi bussa alla nostra porta.
Costituiremo un fondo di solidarietà amministrato da personalità indipendenti e depositato presso banca etica a sostegno dei costi di una prima accoglienza dignitosa. L’arricchiremo con le risorse che abbiamo. Un fondo a cui chiediamo a tutti di contribuire, che possa sostenere i tanti che sono già impegnati nell’offrire queste risposte.
Ciascuno farà la propria parte perché nessuno è escluso dalla responsabilità di costruire un’accoglienza dignitosa, diffusa sul territorio. Ma questo sforzo corale sarà senza senso se le autorità pubbliche non identificheranno politiche complessive ed efficaci per governare questa sfida nell’immediato e prossimo futuro.
Invitiamo tutte e tutti, cittadini, imprese, organizzazioni della società civile, Istituzioni Pubbliche venerdì ventisei di giugno duemila quindici alle ore 13,40 al Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015 -Cascina Triulza- a dire che Milano, la Lombardia, l’Italia sono luoghi ospitali, responsabili ma soprattutto consapevoli dell’impegno che ci vuole per vivere il presente progettando il futuro
prime adesioni:
Forum del Terzo Settore – Lombardia
Casa della Carità
CNCA Lombardia
ACLI Lombardia
AUSER Lombardia
Federsolidarietà ConfCooperative Lombardia
AiBi
Forum territoriale del Terzo Settore di Milano
Arci
Arci Lombardia
Agesci Lombardia
AVAL –Associazione Volontari Aclisti Lombardia
Civitas
FAP Lombardia
Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo
Forum territoriale del Terzo Settore della Valle Camonica
ANTEAS Lombardia
Ledha
Fondazione Banco Alimentare ONLUS
Compagnia delle Opere Lombardia
Arci Lombardia
Arci Milano
ACLI Milano
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CNCA: “No al profit travestito da impresa sociale”
Si è chiusa oggi a Napoli l'Assemblea nazionale della Federazione.
Presa di posizione sulla legge di riforma del terzo settore.
Napoli, 13 giugno 2015
No al profit, e alle logiche del mercato, travestiti da impresa sociale. E' questo il messaggio lanciato dall'ultima Assemblea nazionale del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), che si è tenuta ieri e oggi a Napoli, al centro sociale La Gloriette, gestito dalla cooperativa sociale L'Orsa Maggiore in una struttura confiscata a un boss della camorra.
L'Assemblea ha avuto due momenti chiave: un approfondimento sulla legge delega di riforma del terzo settore e il convegno finale del progetto "Semi di cambiamento", dedicato all'agricoltura sociale.
La legge delega di riforma del terzo settore. Pur apprezzando alcuni obiettivi della riforma – in particolare, l'esigenza di armonizzare normative diverse e la necessità di assicurare maggiore trasparenza e vigilanza – il CNCA esprime forte preoccupazione per l'emergere di una concezione dell'impresa sociale, di derivazione anglosassone, che finirebbe per assicurare i vantaggi del non profit (vedi l'Iva al 4%) a organizzazioni che non hanno quei requisiti su cui si è sviluppato il terzo settore italiano. Il rischio, qualora questa concezione di impresa sociale dovesse affermarsi, è che nascano organizzazioni di grandi dimensioni interessate principalmente al rendimento economico, anche ricorrendo alle donazioni di privati, semmai in parallelo a una riduzione della presenza del pubblico. Imprese non interessate a favorire coesione sociale e partecipazione, ma principalmente a fornire servizi a singoli nelle fette di 'mercato sociale' più remunerative.
A fronte di tale rischio, il CNCA ribadisce il valore del modello italiano di impresa sociale, radicata nel contesto territoriale e nella collaborazione con tutti gli attori della comunità, con il pubblico in funzione di regia e controllo e in un'ottica universalista. Proprio per rilanciare questo visione del terzo settore la Federazione auspica che si realizzi quanto prima una grande manifestazione nazionale, d'intesa con il Forum del terzo settore e le altre reti nazionali, un'occasione per chiedere anche un forte investimento pubblico nel welfare, che può contare oggi su una dotazione economica molto ridotta rispetto ai partner europei.
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Cari soci e amici,
vi raggiungiamo con questa comunicazione per informarvi che Agevolando continua a portare avanti una serie di iniziative in favore dei neomaggiorenni "fuori famiglia" italiani. In particolare con Terra dei Piccoli onlus e Federazione Isperantzia, abbiamo ottenuto un incontro con il sottosegretario del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per capire se è possibile inserire all’interno dei decreti attuativi del Jobs Act, dei riferimenti a possibilità di facilitazioni per le aziende nel momento in cui assumono i ragazzi appena usciti da questi percorsi.
Facciamo il punto sulla situazione in questo articolo pubblicato da portale "Piattaforma Infanzia" con intervista al nostro Presidente Federico Zullo:http://piattaformainfanzia.org/redazione/neo-maggiorenni-fuori-famiglia-quali-prospettive-per-il-loro-sostegno/
Naturalmente continueremo a tenervi costantemente aggiornati sugli sviluppi di questa battaglia per noi così importante.
Vi ricordiamo inoltre che sono aperte le iscrizioni per AgevolanDay, la festa itinerante dei ragazzi "fuori famiglia", che si svolgerà quest'anno Sabato 20 Giugno p.v. a Basilicagoiano, in provincia di Parma.
Sul nostro sito a questo link trovate tutte le informazioni su questa giornata e i moduli di iscrizione: http://www.agevolando.org/eventi/2015/invito-agevolanday-2015/
Ci auguriamo davvero di ritrovarvi in tanti!
A presto
Lo staff di Agevolando
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Inefficace la conduzione della Commissione bicamerale Infanzia
Le associazioni scrivono a Renzi, Grasso e Boldrini
Milano, 17 aprile 2015 - Associazione Agevolando, Arciragazzi , CNCA - Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza, CNCM - Coordinamento Nazionale Comunità per Minori, Federazione Isperantzia, Fondazione Domus De Luna, Istituto Don Calabria, Progetto Famiglia onlus, SOS Villaggi dei Bambini onlus, Terra dei Piccoli Onlus chiedono al Governo una regia unitaria sulle politiche minorili e rilevano una inefficace conduzione della Commissione bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza.
“Abbiamo scritto a nome di tante associazioni e coordinamenti impegnati nella tutela dei diritti dell’Infanzia e dell'adolescenza per manifestare preoccupazione e difficoltà, nella nostra quotidiana attività, derivanti dalla frammentazione nel campo delle politiche e degli interventi minorili e familiari in Italia e, soprattutto, dall’assenza di un interlocutore di riferimento autorevole ” – affermano i firmatari della lettera. Non è la prima volta che si chiede al Governo di creare le condizioni per una regia unitaria, autorevole e competente dell’intera materia. Non sono una novità le preoccupazioni sulla scarsa attenzione riservata alle politiche minorili. 87 associazioni che fanno parte del “Gruppo CRC” (http://www.gruppocrc.net/-documenti-) le riportano ormai da qualche anno anche nel Rapporto di monitoraggio della Convenzione ONU in Italia, senza però che a ciò segua alcun cambiamento.
“La sensazione è che la tutela e la promozione dei diritti dei minorenni non siano una priorità né un obiettivo dei Ministeri competenti. Emblematica poi l’inefficacia nella conduzione della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza. La presidente Michela Brambilla detiene il triste primato di assenza dall’aula. Ci chiediamo se i diritti dell’infanzia ricevano un’adeguata attenzione e se il Parlamento riceva con cadenza annuale i risultati ottenuti dalle attività della Commissione. Abbiamo ed esprimiamo dubbi in tal senso” – continuano i firmatari. Anche il Comitato ONU nelle sue Osservazioni conclusive all’Italia, ha definito la finalità di questo organismo “una buona prassi italiana”, valida ed efficace qualora sia effettivamente operativa, veda la partecipazione attiva dei suoi componenti e faciliti iniziative nel merito dei diritti delle persone di minore età che vivono in Italia.
“Cosa chiediamo? Che questa situazione possa cambiare. Il Governo ci deve indicare una figura di riferimento autorevole e competente con cui interloquire sulle questioni relative alle politiche minorili, al fine di costruire un paese migliore per le nuove generazioni” – concludono le organizzazioni che hanno sottoscritto l’appello.
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Ancora una volta uomini, donne e bambini di cui non conosceremo l’identità e la storia sono rimaste vittime del loro desiderio di libertà e della loro speranza di acquisire condizioni di vita migliori.
Questa tragedia, che colpisce perché fa seguito ad altre analoghe stragi e per l'enorme numero di persone coinvolte, è espressione di una modalità migratoria inaccettabile, da cui scaturiranno altre sofferenze e altre morti, e che si preannuncia devastante nei mesi a venire.
Richiamando ancora una volta un impegno di cittadinanza europea responsabile non più procrastinabile, non può non sollecitarsi il ripristino dell’intervento di soccorso in mare attraverso una operazione Mare Nostrum Europea e l’avvio di seri e costruttivi contatti con le forze di pace dei Paesi di origine, in cui la vita e la libertà sono fortemente minacciate, né può tralasciarsi la possibilità di creare 'corridoi umanitari' quanto meno per la salvaguardia delle nuove generazioni.
Per la protezione dei minori di età è inoltre fondamentale la rigorosa applicazione del Regolamento UE Dublino III n. 604/2013, che già in vigore in Italia dal 1° gennaio 2014 non ha ancora trovato piena attuazione, così come é necessario recepire senza dilazione, considerato che il termine ultimo é il 21 luglio prossimo, la Direttiva 2013 /33 del 26 giugno 2013 sui principi essenziali cui deve uniformarsi il sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati.
L'AIMMF sottolinea che lo sconforto per i fatti accaduti impone uno slancio ulteriore e la necessità che le autorità approntino le risorse qualitativamente e quantitativamente indispensabili, adoperandosi, in un sistema integrato amministrativo e giurisdizionale, per assicurare un'accoglienza dignitosa, tutelare le relazioni familiari e promuovere progetti di inclusione sociale.
L'associazione esprime il suo sostegno a tutte le istituzioni coinvolte, e in particolare ai magistrati addetti agli uffici del giudice tutelare, alle procure minorili e ai tribunali per i minorenni prossimi ai luoghi degli sbarchi e dell’accoglienza, che sono in prima fila nel compito di garantire i diritti dei bambini e delle famiglie coinvolte.
.Roma, 20 aprile 2015
Il Segretario Generale Il Presidente
Susanna Galli Francesco Micela
Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia
Aderente alla"Association Internationale des Magistrats de la Jeunesse et de la Famille"
www.minoriefamiglia.it
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Sono un giornalista, ho fatto lo Sve ed ora sto curando una rubrica per promuovere questo programma che – forse concorderete – non è ancora molto conosciuto tra i giovani. La rubrica sullo Sve raccoglie testimonianze di ex volontari e viene pubblicata ogni due settimane su la Repubblica degli Stagisti (RdS). L’iniziativa è stata ideata all’Evs Annual Event dello scorso novembre a Milano, al quale ho partecipato. Perché la rubrica continui a vivere, c'è bisogno di un vostro piccolo aiuto per diffonderla e avere sempre nuovi ex volontari che raccontino le proprie esperienze. La rubrica è partita a febbraio e siamo arrivati alla quarta storia, pubblicata giovedì scorso. Bellissima: Pietro, 30 anni, insegnante di Storia e filosofia, racconta come lo Sve in Bulgaria gli sia servito per imparare tecniche di educazione non formale grazie alle quali oggi si sente un insegnante migliore. Eccola:bit.ly/1CDO6BU
Per RdS ho anche scritto un articolo di informazione generale sullo Sve, con dati molto interessanti su numero di volontari e budget dedicato dalla Ue negli ultimi anni (dati aggiornati forniti dalla Commissione europea): www.danieleferro.it.
Per promuovere lo Sve, facendo conoscere questa grande opportunità ai giovani, c’è bisogno di partecipazione. C’è bisogno di voi, che lavorate nell’ambito e sapete meglio di chiunque altro quanto lo Sve possa essere una formidabile opportunità di sensibilizzazione e crescita personale e professionale per un giovane, con un effetto moltiplicatore forse imperscrutabile.Eppure, tutti sanno cosa sia l’Erasmus, pochi cosa sia lo Sve.
Per promuovere lo Sve attraverso la rubrica basta poco, almeno per quanto vi riguarda: vi chiedo innanzitutto di diffonderla attraverso i vostri social network e mailing list. Avere vostri ex volontari che si raccontano è anche un modo per promuovere la vostra associazione: nelle storie si indica l’organizzazione di invio, con link di riferimento. La rubrica viene pubblicata di giovedì (uno sì e uno no: la prossima sarà dunque online giovedì 2 aprile). Per essere aggiornati sulla pubblicazione basta seguirmi su twitter: il mio account è @danieleferro Un secondo aiuto che vi prego di darmi per far conoscere lo Sve, importante tanto quanto il primo, è chiedere ai vostri ex volontari di contattarmi, per raccontare le loro storie. Basta scrivermi a
In quanto giornalista ed ex volontario Sve ora esperto su questo programma, ne approfitto infine per rendermi disponibile a collaborare con voi per promuovere lo Sve in altre forme (articoli ad hoc, organizzazione eventi, laboratori per ragazzi, incontri di testimonianza in spazi pubblici, dibattiti); oltre allo Sve ho svolto training nell’ambito dell’educazione non formale e sarei entusiasta di utilizzare la mia esperienza per far conoscere lo Sve ai giovani. Abito in provincia di Pavia ma sono disponibile a spostarmi in tutta Italia.Spero di avere presto vostre notizie. Per ora grazie di avere letto fin qui. Buon lavoro e buona strada! Daniele Ferro
ps I link alle altre tre storie pubblicate sulla Repubblica degli Stagisti:
tinyurl.com/lvu4cso
tinyurl.com/mrll92g
tinyurl.com/kxwf8te
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Sono stati realizzati dal Tg2 alcuni servizi più equilibrati sul tema dell'allontanamento dei minori, rispetto a quelli proposti recentemente da alcune trasmissioni televisive, tra le quali Presa Diretta. Ecco i link:
https://dl.dropboxusercontent.com/u/59815089/Tg2%20Approfondimenti%2026feb15.mp4
https://dl.dropboxusercontent.com/u/59815089/Tg2%20Approfondimenti2%2026feb15.mp4
https://dl.dropboxusercontent.com/u/59815089/Tg2%20Approfondimenti3%2026feb15.mp4
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L’UNIONE NAZIONALE CAMERE MINORILI
ESPRIME
seria preoccupazione per le ripercussioni che potranno derivare dal servizio intitolato “FAMIGLIE ABBANDONATE” trasmesso nel corso del programma PRESA DIRETTA andato in onda sul canale RAI 3 il 25 gennaio u.s.,
RILEVA
come la scelta del titolo, la costruzione dei servizi, la modalità ed i contenuti delle interviste abbiano rimandato esclusivamente l'immagine di uno Stato assente, ma soprattutto di una Magistratura sommaria quando non connivente con modalità operative compromesse, creando così un forte allarme sociale e un assoluto senso di sfiducia in quelle famiglie che, proprio per la particolare fragilità che vivono, dovrebbero trovare nei servizi sociali e nella giustizia civile un prezioso alleato e non un ostile nemico da evitare
MANIFESTA
la propria ferma riprovazione per la totale assenza di qualsivoglia spiegazione sia alle diverse fasi della procedura giudiziaria che porta all'allontanamento dei minori dalle loro famiglie sia al ruolo e all'importanza che il difensore/curatore speciale del minore ricopre nelle suddette procedure;
EVIDENZIA
come la presenza di un'avvocatura motivata e specializzata nelle cause riguardanti la responsabilità genitoriale sia l'espressione di un adeguato diritto di difesa garantito alle parti, siano esse adulte o di minore età, mentre la totale assenza, nel servizio trasmesso, di qualsiasi riferimento al minore e al suo rappresentante processuale (difensore/curatore speciale del minore) conduce ad una visione adultocentrica della problematica e contribuisce a diffondere un'informazione parziale e quindi fuorviante;
SOLLECITA
i dirigenti RAI e la Redazione del Programma Presa Diretta ad intervenire per dare voce e adeguato spazio a tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti nella tutela e nella salvaguardia dei diritti dei bambini, allo scopo di fornire un'informazione completa ed esaustiva.
Milano 2 febbraio 2015
Avv. Paola Lovati
Presidente
Avv. Stefano Ardagna
Componente consiglio direttivo
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“Presadiretta”, un’occasione persa.
Roma, 28 gennaio 2015. La puntata “Famiglie abbandonate” di Presadiretta, Rai Tre, andata in onda domenica scorsa è stata un’occasione persa, sprecata. Spiace dirlo.
E sì che gli autori erano stati avvertiti. “Badate – gli era stato detto da più parti – non fatevi ingannare. Mai si allontana un minorenne a motivo della povertà del proprio contesto familiare: lo si fa solo dopo aver messo in atto interventi educativi e sociali per evitare di giungere a questo provvedimento”.
Molto spesso, invece, i protagonisti delle vicende si convincono che ciò avvenga solo a causa della loro condizione economica disagiata. Che da sola non è mai causa di allontanamento. Essi, poi, non riescono a percepire l’importanza di tutti gli altri elementi tenuti in conto dal Tribunale per i Minorenni: trascuratezza e incuria; maltrattamenti gravi e abusi; patologie dei genitori e dipendenze; inadeguatezza o assenza di altre persone della famiglia allargata in grado di svolgere adeguatamente le veci dei genitori.
E purtroppo le narrazioni delle diverse situazioni presentate in “Famiglie abbandonate” hanno proposto un solo punto di vista, limitato, ad escludendum, spesso - spiace dirlo - lontano dalla realtà.
Ecco l’occasione persa, sprecata: non aver saputo (o voluto) dare spazio anche a quegli altri aspetti, a quelle altre motivazioni, a quei veri e reali motivi che inducono – esclusivamente per il bene del minore – alla decisione, sempre dolorosa, dell’allontanamento.
C’è, infine, un altro punto che val la pena segnalare. Ed è la tabella che – nella storia di copertina di “Famiglie abbandonate” – avrebbe dovuto rappresentare la prova regina della tesi che sottende l’intera trasmissione.
Secondo i numeri citati – dei quali non viene rivelata la fonte e che sono stati intravisti per pochi istanti su un foglio leggibile solo con un fermo immagine - i casi di allontanamento per problemi abitativi delle famiglie sarebbero il 20% del totale, quelli per problemi economici il 26%, quelli per problemi lavorativi dei genitori il 16%. Tutto vero dunque, secondo quella tabella: la tesi della puntata regge, ti tolgono i figli se sei povero.
Peccato, però, che quei numeri siano quelli relativi ai “motivi secondari” di allontanamento. Nella tabella relativa ai “motivi principali” essi praticamente si azzerano e sono a corollario di problematiche gravi e gravissime: quelli per problemi abitativi sono in realtà il 2% del totale, per motivi economici il 3%, per quelli lavorativi l’1%.
Mentre è l’inadeguatezza genitoriale a rappresentare il 37% dei casi di allontanamento come motivo principale e il 27% come motivo secondario.
Ecco, una semplice, veritiera e corretta lettura di una banale tabella avrebbe impresso a “Famiglie abbandonate” tutt’un altro sapore e non staremmo ora qui a rammaricarcene.
E non avremmo tutti, ora, un grande amaro in bocca.