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Ddl Cirinnà, positivo il riconoscimento dei diritti civili
a prescindere dall’orientamento sessuale
Su una questione così delicata opportuno evitare i toni ideologici
e i riferimenti a temi non presenti espressamente nel disegno di legge
Roma, 5 febbraio 2016
“Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime un giudizio positivo su quanto previsto nel ddl Cirinnà in merito al riconoscimento dei diritti delle persone che stabiliscono un’unione civile a prescindere dall’orientamento sessuale.
La Federazione nota, altresì, che il dibattito sul disegno di legge ha assunto spesso, da più parti, toni ideologici e riferimenti a temi di cui nulla si dice espressamente nel testo di legge, non favorendo di conseguenza un’analisi serena della proposta in oggetto.
Per quanto riguarda la questione dell’adozione del minore da parte del partner (stepchild adoption), il CNCA rileva che quanto presente nel testo Cirinnà è una ridefinizione contestuale di quanto già previsto nella legge 184/83 sull’adozione in casi particolari, in cui si mantiene la funzione dirimente del Tribunale per i minorenni, con l’intento di assicurare la continuità affettiva e relazionale per bambini e ragazzi.
Consapevoli della complessità e delicatezza della questione, la Federazione si impegna a organizzare momenti di riflessione specifica sui diversi aspetti e conseguenze della legge rivolti ai propri associati.
Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
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Stimatissime e stimatissimi amici del FORUM REGIONALE.
con il D.P: 513/2016 del 18/01/2016 approvazione standards strutturali e organizzativi per le strutture di accoglienza di II livello in Sicilia, che vi allego, si sta creando una situazione di dispsarità di trattamento tra minori italiani e minori migranti non accompagnati.
Tutte le comunità che in questi anni si sono dichiarate disponibili ad accogliere minori stranieri, in situazione di un'emergenza sempre più grave di sbarchi di migranti nel territorio siciliano, si trovano adesso a dover adottare obbligatoriamente standard di accoglienza minimi per gli stranieri, e differenziati da quelli erogati ai conviventi minori italiani.
E' una situazione paradossale che lede la dignità dei minori ed è un vulnus sulla "credibilità" delle istituzioni siciliane tanto prodighe a farsi fotografare e intervistare dalle TV nel momento dello sbarco.
E' un grave precedente, fondato su erronee interpretazioni di leggi nazionali ( o forse c'è un pizzico di razzismo?), che mina il concetto di uguaglianza, di solidarietà e di parità dei trattamenti dei minori cui l'Italia ha aderito sosttoscrivendo la carta internazionali del diritti dei fanciulli.
Il Forum regionale della Sicilia deve farsi portavoce di questa grave situazione di discriminazione raziale e sociale.
Chiedendo un immediata revisione degli standard e delel risorse destinate all'accoglienza di tanti minori innocenti vittime di guerre, povertà e disperazione umana.
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D’accordo con Renzi sul fatto che non esistono
migranti di serie A e migranti di serie B
Don Zappolini: “Hanno diritto all’accoglienza anche i migranti ‘economici’
e quelli che si spostano per disastri ambientali.
Preoccupazione per il ruolo che potrebbe svolgere la Turchia”
Roma, 2 febbraio 2016
“Siamo d’accordo con il premier Renzi sul fatto che non esistono migranti di serie A e migranti di serie B”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), “ma questo vuol dire – per noi – riconoscere il diritto all’accoglienza non solo ai migranti che fuggono dalle guerre, ma anche a coloro che si spostano per disastri ambientali o per mancanza assoluta di opportunità economiche nel proprio paese.”“Siamo molto preoccupati”, continua il presidente del CNCA, “per quello che sta avvenendo in Europa rispetto alla politica migratoria: l’Unione Europea pensa davvero di risolvere una questione di tale portata finanziando un nuovo stato gendarme, cioè la Turchia? E impressiona che in Danimarca, con l’appoggio anche dei socialdemocratici, sia stata approvata una norma che fa pagare l’accoglienza a chi ne ha diritto per convenzioni internazionali e senso di umanità.”
“Se l’Africa è davvero una priorità per l’Italia e la questione immigrazione va affrontata con una strategia complessiva, come affermato dal presidente del Consiglio”, conclude don Zappolini, “il governo italiano investa seriamente nella cooperazione allo sviluppo e non si limiti a siglare contratti più o meno proficui con regimi che non operano per il benessere della propria popolazione.”
Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
www.cnca.it
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La Redazione di Ubiminor esprime forte preoccupazione per l’emendamento n.1.25 al Ddl n. 2953 (Riforma Orlando sulla Giustizia), proposto dalla deputata del PD Ferranti e approvato dalla Commissione Giustizia della Camera. L'emendamento cambia profondamente la riforma, abolendo i Tribunali per i Minorenni a favore di non meglio precisate "sezioni specializzate". Questa scelta del Legislatore abolisce una eccellenza del nostro Ordinamento, e ci riporta indietro di decenni, proprio nel momento in cui la nostra Giustizia Minorile è diventata un "faro" per gli altri Paesei Europei. È una scelta inspiegabile, destinata a impoverire la specializzazione di chi deve effettuare delicatissime scelte che riguardano la vita di bambini e adolescenti.
L'approvazione di questo emendamento ha provocato la ferma condanna di tutti gli "Attori" interessati dalla Riforma: dai Magistrati minorili ai Magistrati degli adulti, dagli avvocato minorili all'ordine degli assistenti sociali e degli psicologi, ai Garanti per l'Infanzia fino a tutte le Organizzazioni che si occupano di monitorare in Italia l'applicazione della CRC (Convenzione ONU per i dirirri dei bambini e degli adolescenti).
Pubblichiamo di seguito le loro prese di posizione.
Messaggi sulla Giustizia Minorile
(di Elena Buccoliero e Mauro Biani)
Comunicati
Unione Nazionale Camere Minorili: Comunicato stampa: Stralcio art.1, co. 1, lett. b) ddl 2284
Giustizia minorile, ora sono tutti contro la riforma
SAVE THE CHILDREN: Riforma della Giustizia minorile: non si può prescindere dalla necessità di garantire una giustizia a misura di minore
Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e della Adolescenza (SINPIA): NO alla soppressione dei Tribunali per i Minorenni
Defence for Children International: Lettera al Ministero della Giustizia e ai membri della Commissione Giustizia presso il Senato
AIMMF: Salviamo i Tribunali per i Minorenni
Toghe contro la riforma della giustizia: "Non abolite il Tribunale dei minori"
Statement dell'Associazione internazionale dei magistrati per i minorenni e per la famiglia sul disegno di legge 2284
Le agenzie di stampa del convegno: Convegno: DECIDERE CON LO SGUARDO AL FUTURO. Quale Giustizia per i Minorenni e le relazioni familiari?
L’ANM Sul DDL Uffici Minorili
AIMMF: Salviamo i Tribunali per i Minorenni
L’Aiga si confronta sul tema della riforma della giustizia minorile
Comunicato della Garante Filomena Albano sulla riforma del processo civile
AIAF: Documento approvato dal Comitato Direttivo Nazionale del 21.1.2017
OSSERVAZIONI SUL DDL S. 2284 DELL’UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE
AIMMF: Osservazioni sul Disegno di legge n. 2284 “Delega al Governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile” approvato dalla Camera dei deputati il 10 marzo 2016 (audizione del 18 gennaio 2017)
Giustizia Minorile, una riforma che è meglio fermare
Comunicato stampa dell'Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
Lettera di Don Armando Zappolini, Presidente Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), a A Mario Calabresi, Direttore de “la Repubblica”
Lettera scritta a Repubblica da Luciano Trovato sulla Riforma della Giustizia Minorile, presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro
Lettera del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza al Ministro della Giustizia, contro la soppressione del Tribunale per i Minorenni
Il parere del Consiglio Superiore della Magistratura sulla proposta di riforma delle competenze su Minori e Famiglie contenuta nel DDL "Orlando"
Comunicato AIMMF sulla delibera del Consiglio Superiore della Magistratura
"Appello contro la possibile soppressione dei Tribunali per i Minorenni". Paolo Tartaglione su Web Radio S.O.S
Comunicato dell'Ordine Assistenti Sociali del Veneto
Sintesi del lavoro della Sesta Commissione del CSM per la formulazione del parere sul ddl n.2284/S
Lettera di sostegno di Dirigenti scolastici e rappresentanti di associazioni. Contro la soppressione del Tribunale per i Minorenni
Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria: "La soppressione tribunali fa perdere civiltà conquistata"
L'articolo di Repubblica: "Diecimila firme per salvare il Tribunale per i minorenni"
Radio Popolare: Così si chiudono i tribunali dei minori. Intervista a Joseph Moyersoen, Grazia Cesaro, Emanuele Bana
Comunicato A.I.M.M.F. contro il disegno di legge approvato dalla Camera sulla giustizia minorile
La dichiarazione di Cristina Maggia, Procuratore Minorile di Genova, al seminario organizzato da Libera Genova: Quale riforma vogliamo per la giustizia minorile
Comunicato CIAI. I tribunali per i minorenni non devono scomparire
Comunicato del C.N.S.A. (Coordinamento Nazionale Servizi Affido) sulla Riforma della Giustizia Minorile
Comunicato dell'Ordine degli Psicologi
Osservazioni sul ddl Delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile A.C. 2953-A
Comunicato CGIL Funzione Pubblica sulla soppressione dei Tribunali per minorenni
La giustizia minorile italiana ha bisogno di essere riformata, non deformata
Sos villaggi dei bambini sulla soppressione dei Tribunali per i Minorenni
Comunicato ANM - Ass. Nazionale Magistrati di Milano
CNCA: "Preoccupati per la soppressione dei Tribunali e delle Procure per i minorenni"
Comunicato dell'Unione Nazionale delle Camere Minorili
Comunicato della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino
La prevista riforma della Giustizia Minorile. Il punto della situazione
Comunicato dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia
Comunicato A.I.M.M.F. Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia
Comunicato Cismai sulla riforma della Giustizia minorile
Comunicato MSNA Sicilia
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Roma, 19 novembre 2015
Approvare al più presto il Piano nazionale Infanzia. È quanto richiesto dalla rete “Batti il cinque!”, composta da Agesci, Arciragazzi, Cgil, Cnca, Cnoas, Save the Children, Unicef, in occasione della celebrazione domani della Giornata nazionale dell’infanzia e l’adolescenza. Nella bozza di piano elaborata il 28 luglio scorso dall’Osservatorio nazionale infanzia, attualmente in attesa del parere della Commissione parlamentare Infanzia, sono state individuate delle azioni importanti per il rispetto dei diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia ed è stato avviato un percorso che inserisce nel Piano i livelli essenziali delle prestazioni, facendo compiere dei passi significativi verso il rispetto di quanto previsto dalla Costituzione.
“Chiediamo il rispetto della legge, che prevede che il Piano venga adottato ogni due anni”, dichiara Liviana Marelli, portavoce di “Batti il cinque!”. “I ritardi – l’ultimo piano è scaduto lo scorso anno – sono un indicatore di quanto poco i bambini e gli adolescenti siano al centro dell’agenda politica in Italia. Il 20 novembre non sia solo una celebrazione, ma un’occasione per assumere impegni concreti. È questo che ci aspettiamo da governo e parlamento.”
Info: Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
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L’UNIONE NAZIONALE CAMERE MINORILI E LA CAMERA MINORILE DI MILANO
ESPRIMONO
forte preoccupazione per l’esasperazione dei toni e la strenua polarizzazione tra pareri favorevoli e sfavorevoli che sia stampa sia opinione pubblica hanno recentemente espresso sui provvedimenti di volta in volta assunti dall’autorità giudiziaria specializzata sul c.d. “caso Levato”
OSSERVANO
che le normative sovranazionali, tra cui si ricorda la Convenzione sui diritti del fanciullo e le linee guida del Consiglio d’Europa per una giustizia child friendly (17.11.2010), così come il diritto interno prevedono l’adozione di ogni cautela nella esposizione mediatica delle questioni che riguardano persone minori di età; rammentano altresì le norme vincolanti per gli operatori dell'informazione di cui alla Carta di Treviso per una cultura dell'infanzia, che impongono il rigoroso anonimato del minore nonché di evitare forme di comunicazioni lesive dell'armonico sviluppo della sua personalità, e ciò a prescindere dall'eventuale consenso dei genitori
INVITANO
a considerare la vicenda dal punto di vista e secondo l’interesse della persona minore coinvolta che il Pubblico Ministero presso il Tribunale per i Minorenni aveva il dovere, oltre che il potere, di tutelare e che lo stesso Tribunale ha valutato alla luce dei dati disponibili
RILEVANO
come l’approccio fino ad ora adottato dai vari commentatori che si sono espressi sul caso si sia spesso basato su constatazioni ed argomenti di natura emotiva e su confronti con casi del nostro passato giudiziale e mediatico, che non presentano elementi di analogia con quello al momento sottoposto all’autorità giudiziaria minorile
SOTTOLINEANO
la necessità di abbassare i toni di commento sulla vicenda e l’opportunità di rispettare tanto gli interessi dei genitori e delle loro famiglie, quanto quelli del neonato; interessi dei quali il Tribunale per i minorenni ha individuato il bilanciamento con i provvedimenti attualmente in vigore, ed assunti in attesa che il procedimento faccia il proprio corso, con tutte le garanzie difensive e di contraddittorio che il nostro sistema ben conosce ed applica quotidianamente, dovendo peraltro ricordare che la procedura di adottabilità avviata prevede per legge la presenza dell’avvocato del minore che vale a rappresentare gli interessi dello stesso come parte anche formale ed autonoma del giudizio - profilo processuale e giuridico, quest’ultimo, sottovalutato e persino dimenticato sia dalla stampa sia dai diversi commentatori
AUSPICANO
che l’eventuale ulteriore confronto sul caso si svolga con la necessaria serietà e competenza, ossia su un piano tecnico e nella conoscenza delle normative nonché tenendo a mente l’interesse di tutte le parti, primariamente quella del minore di età il cui futuro il Tribunale per i Minorenni, con la garanzia del carattere specializzato e della struttura multidisciplinare che per legge lo definiscono, ha il compito di tutelare.
Milano, 24 agosto 2015
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“La legge delega di ‘riforma del terzo settore’ approvata alla Camera e in attesa di voto al Senato, è una legge che, di fatto, non promuove l’espansione dell’intervento sociale e dei diritti né garantisce tutele maggiori per il lavoro sociale che, nel nostro paese, interessa un milione di lavoratori e lavoratrici, e oltre 4,5 milioni di volontari”. Questa l’opinione di Don Armando Zappolini, presidente del CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, una federazione di oltre 250 gruppi operanti nel settore del sociale che raccoglie nel suo complesso oltre 10.000 dipendenti e 6.000 volontari.
Zappolini, che domenica 6 settembre parteciperà a Lucca all’annuale appuntamento di fine estate, che il Centro Nazionale per il Volontariato e la Fondazione Volontariato e Partecipazione dedicano all’analisi e all’approfondimento, nella Tavola Rotonda ‘Prospettive di cambiamento. I prossimi appuntamenti del volontariato’, riporterà in quella sede le preoccupazioni che la federazione che rappresenta avverte rispetto alla discussione in corso in Parlamento su questo tema: “Il testo affronta alcuni nodi che ci stanno a cuore: dal servizio civile universale, alla migliore definizione del 5 per 1000, alla possibilità di utilizzo dei beni pubblici. Molto spesso però tali temi sembrano essere solo ‘annunciati’ e non viene affrontato in maniera seria il tema economico e la necessità di modalità di finanziamento strutturali che queste azioni hanno. La proposta di legge di riforma del Terzo Settore allude alla costruzione di un welfare basato sulle prestazioni individuali, casomai monetizzate (i voucher), quando in realtà abbiamo un grande bisogno di interventi integrati, diffusi, territoriali, in grado di ricostruire relazioni tra le persone e diffondere la coesione sociale. Per fare questo ci vuole più Stato, più società civile organizzata, più risorse. Ci vuole la capacità di una riorganizzazione della funzione pubblica diffusa che integri ruolo e compiti istituzionali con l’esperienza, la passione, la progettualità della cittadinanza attiva e organizzata”.
Il nodo critico a cui si riferisce il presidente del CNCA riguarda il capitolo della proposta di legge che interessa l’impresa sociale: “La proposta di legge, invece di rilanciare su questi grandi temi e ricostruire una visione comune, investe e si concentra sull'impresa sociale, un soggetto giuridico che, nell’idea del legislatore, sia capace di sintonizzarsi con il profit e per il profit a cui appaltare rilevanti risorse e attività dello stato sociale. Con questa impostazione finiscono per avere un ruolo marginale il volontariato, l’associazionismo e in particolare la nostra storia di cooperazione sociale, che rappresenta un patrimonio positivo per tutto il paese e che invece dovrebbe essere utilizzata come fondamento per la ricostruzione di un nuovo patto sociale. Non possiamo accettare la visione paternalistica che unisce l’enfasi della ‘bontà del dono’ alla logica del profitto, dell’impatto sociale con la distribuzione degli utili!”.
Zappolini evidenzia come il CNCA sia stato in questi mesi una voce fuori dal coro e sottolinea come “abbiamo cercato di costruire, con proposte e volontà di collaborazione, un percorso critico rispetto a un testo, che troppo velocemente è stato salutato come salvifico ma ci siamo scontrati con una scarsa volontà di ascolto. Siamo consapevoli che il periodo storico che stiamo attraversando ci pone sfide e obiettivi differenti dal passato: la povertà, la concentrazione delle ricchezze, l’invecchiamento della nostra popolazione, l’arrivo di migranti, la disoccupazione di massa, sono temi che chiamano tutti all’innovazione e a pensare interventi diversificati, che però non devono e non possono prescindere dalla necessità di ampliare le tutele e di riconoscere i diritti in senso universalistico”.
Il presidente del CNCA alla ripresa dei lavori parlamentari sul progetto di legge di Riforma del terzo settore auspica, ancora una volta, che si possa invertire la rotta rivolge un APPELLO “a tutti coloro che, a vario titolo, credono ancora in una cultura che riconosce nella restituzione dei diritti per tutti, un principio assoluto di eguaglianza, di solidarietà e per il ‘pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese’. Auspichiamo che, in questo tempo che ci resta di discussione al Senato della riforma, ci sia un’inversione di tendenza rispetto al testo, che se passasse così come è oggi, significherebbe l’azzeramento delle forme di mutualismo e della sussidiarietà orizzontale e attiva”.
Roma, 4 settembre 2015
Info: Ufficio stampa CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
tel. 06 44230395/44230403 - 3488017100
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Le Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno inviato al Governo la proposta di inserire nei decreti attuativi del Jobs Act norme per favorire l’autonomia e l’inserimento lavorativo dei neomaggiorenni “fuori famiglia”. La soddisfazione del gruppo “#5buoneragioni”.
Roma, 6 Agosto 2015
Il gruppo “5buoneragioni”, coordinamento che rappresenta centinaia di organizzazioni italiane che si occupano di tutela dei minorenni ed è promosso dall’Associazione Agevolando, CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, CNCM – Coordinamento Nazionale Comunità per Minori, Cismai, Progetto Famiglia onlus e Sos Villaggi dei Bambini onlus, esprime soddisfazione per i pareri che le commissioni lavoro di Camera e Senato hanno inviato al Governo in merito ai decreti attuativi del Jobs Act inserendo un’indicazione specifica che preveda meccanismi per favorire l’inserimento lavorativo e l’autonomia di giovani neomaggiorenni provenienti da esperienze in comunità di tipo familiare o in affido. Significativo che entrambe le commissioni abbiano recepito l’importanza di questo tipo di provvedimento, sostenendolo.
Un risultato importante raggiunto grazie in particolare all’intenso lavoro di Agevolando (per il gruppo #5buoneragioni), Federazione Isperantzia e Terra dei Piccoli Onlus e con il contributo fondamentale della Senatrice Amati.
Un tema su cui il gruppo “#5buoneragioni” ha insistito molto in questo anno tanto da inserirlo tra le proposte urgenti e necessarie presentate ufficialmente al Governo e al Parlamento lo scorso 9 Marzo a Firenze per un’accoglienza di qualità, per la tutela dei diritti e un sostegno reale alle famiglie fragili (si veda: http://www.agevolando.org/eventi/2015/5buoneragioni-presenta5-buone-proposte/).
Ora attendiamo che il Ministro del Lavoro accolga all’interno dei decreti attuativi del Jobs Act la proposta delle commissioni dando concretezza a una decisione che rappresenterebbe una svolta epocale per il nostro paese e un sostegno reale ai giovani senza o fuori famiglia, che oggi sono ancora fortemente discriminati sul piano delle opportunità e spesso completamente soli nell’affrontare la vita adulta.
Allegato:
- il documento elaborato da Terra dei Piccoli Onlus, dai rappresentanti del gruppo #5buoneragioni e dalla Federazione Isperantzia
- i testi dei pareri delle Commissioni lavoro Camera e Senato sono disponibili ai link: http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2015&mese=08&giorno=05&view=filtered_scheda&commissione=11#data.20150805.com11.allegati.all00030
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=937932
Info:
Mariano Bottaccio: 329 2928070 -
Elena Cranchi: 340 9796363 -
Sara Ficocelli: 392 0771851 -
Silvia Sanchini: 347 1660060 -
Giovanni Tagliaferri -
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Approvato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza il 4° Piano nazionale d'azione. Soddisfazione di Batti il Cinque!
COMUNICATO STAMPA
Approvato dall'Osservatorio nazionale il IV° Piano d'azione per l'infanzia e l'adolescenza.
Soddisfazione di Batti in cinque! per il metodo di lavoro e i contenuti del piano.
Ora si concluda rapidamente l'iter per la sua adozione e il Governo lo approvi.
Roma, 31 luglio 2015
Nella seduta plenaria del 28 luglio u.s. l'Osservatorio nazionale sulle politiche per l'infanzia e l'adolescenza, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, alla presenza della Sottosegretaria Franca Biondelli, ha approvato il IV° Piano nazionale d'azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva per il biennio 2015-17.
Il Piano si articola in quattro aree tematiche: lotta alla povertà; servizi socio-educativi per la prima infanzia e qualità della scuola; integrazione scolastica e sociale; sostegno alla genitorialità, sistema integrato dei servizi e accoglienza. Ciascuna area prevede azioni specifiche da realizzare nei prossimi anni.
Unanime è stato l'apprezzamento per il metodo di lavoro proposto e per il contenuto del piano approvato.
"Il piano approvato – sottolinea Liviana Marelli portavoce della rete Batti in cinque! composta da Agesci, Arciragazzi, Cgil, Cnoas, Save the Children, Unicef e referente nazionale infanzia, adolescenza e famiglie del Cnca - segna a nostro parere una tappa importante nei processi di costruzione delle politiche a favore dei bambini e dei ragazzi, perché contiene l'obiettivo di giungere alla individuazione di un luogo unitario di governo delle politiche per le persone di minore età, superando l'attuale frammentazione tra diversi Ministeri e – soprattutto - sostiene l'obiettivo della definizione dei livelli essenziali per garantire l'esigibilità dei diritti civili e sociali dei bambini e degli adolescenti, riconosciuti dalla Costituzione Italiana e dalla CRC e la conseguente allocazione di risorse anche aggiuntive per garantirne la sostenibilità sull'intero territorio nazionale"
Il Piano d'azione, prima di essere adottato e reso operativo con decreto del Presidente della Repubblica, necessita ora dei pareri del Garante per l'infanzia, della Conferenza Unificata, della Commissione bicamerale sull'infanzia e della deliberazione finale del Consiglio dei Ministri.
Auspichiamo che l'iter previsto sia il più rapido possibile e che il IV° Piano d'azione che verrà adottato rispetti pienamente i contenuti del documento approvato all'unanimità dall'Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza.
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Oltre 500 associazioni che si occupano di infanzia in Italia hanno chiesto al premier Matteo Renzi con un appello di intervenire, con i decreti attuativi del Jobs Act, per evitare la marginalizzazione dei giovani senza famiglia una volta divenuti maggiorenni.
Tra le associazioni coinvolte non poteva mancare ovviamente Agevolando che, insieme a Fondazione Domus de Luna, Terra dei Piccoli Onlus, Gruppo “#5buoneragioni per accogliere i bambini e i ragazzi che vanno protetti”, Cismai, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), Coordinamento Nazionale Comunità per Minori (Cncm), Progetto Famiglia e SOS Villaggi dei Bambini, ha proposto al Governo che vengano inseriti nel Jobs Act meccanismi concreti che promuovano l'integrazione lavorativa e l'accompagnamento verso l'autonomia dei giovani neomaggiorenni provenienti da comunità di tipo familiare o famiglie affidatarie.
La proposta è stata consegnata anche in versione cartacea al Premier ieri mattina in Senato.
Sono circa 3200 i neomaggiorenni che ogni anno escono dai percorsi di accoglienza in case famiglia e famiglie affidatarie, di cui almeno duemila non rientra nella famiglia d'origine. Questo significa che ogni anno duemila giovani particolarmente vulnerabili, raggiunta la maggiore età, vengono lasciati completamente soli ed esposti al rischio di marginalizzazione e povertà.Una mancanza che dà vita ad una situazione inaccettabile, che alimenta il circolo vizioso della marginalizzazione e vanifica gli effetti dell'investimento che lo Stato sostiene per promuovere la crescita individuale di ciascun bambino e adolescente senza o fuori famiglia.
Per saperne di più leggete l'articolo su Vita: http://bit.ly/1Rwz9Ub
Vi invitiamo a diffondere e condividere questa e-mail perché sempre più persone prendano consapevolezza della situazione e, soprattutto, perchè possa presto giungere una risposta a queste nostre richieste.
Grazie!