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La dichiarazione di Cristina Maggia, Procuratore Minorile di Genova, al seminario organizzato da Libera Genova: Quale riforma vogliamo per la giustizia minorile.
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Il materiale (in formato digitale) dell'evento "Migrazioni: un'occasione per i popoli di tutti i tempi", avvenuto il 15 marzo 2016, presso la cornice del Teatro Nuovo a Torino.
http://www.oaspiemonte.org/
Eventuali pubblicazioni verranno diffuse attraverso il portale istituzionale.
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Roma, 15 marzo 2016
Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime la propria delusione e preoccupazione per gli esiti dell’ultimo bando Sprar (Sistema per richiedenti asilo e rifugiati), per il quale – a fronte di una disponibilità di 10mila posti – sono stati presentati dai Comuni progetti per soli 5mila posti.
“Nel momento in cui il governo investe risorse in nuovi posti chiedendo alle amministrazioni comunali un cofinanziamento davvero basso, il 5%,” dichiara don Armando Zappolini, presidente del CNCA, “ci attendevamo dai Comuni una risposta ben diversa. Lo Sprar permette di programmare e portare avanti progettualità reali invece di continuare a utilizzare i ‘centri di accoglienza straordinari’, che non assicurano trasparenza nella gestione dei finanziamenti e raramente sono in grado di assicurare percorsi di accoglienza strutturati e proficui ai richiedenti asilo. Sono consapevoli i Comuni del fatto che così non usciamo dall’emergenza, con tutti i problemi che questo comporta anche per le ricadute sui territori?”
Info:
Mariano Bottaccio – Responsabile Ufficio stampa
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
tel. 06 44230395/44230403 – cell. 329 2928070 - email:
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Il documento, sottoscritto da 47 Associazioni, è stato inviato al Ministro Orlando e al Capo Dipartimento Giustizia Minorile , ai Presidenti di Camera e Senato, Ai componenti della Commissione Infanzia , ai componenti della Commissione Giustizia della Camera.
Il Gruppo CRC, network composto da 90 associazioni che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese, esprime perplessità per l’emendamento n.1.25 al Ddl n. 2953 - delega al governo per l'efficienza del processo civile- all’esame della Commissione Giustizia della Camera. L'articolo 1, comma 1, lett. b) del disegno di legge detta i principi e criteri direttivi di delega, volti all'istituzione di sezioni specializzate presso i tribunali e le corti d'appello, cui devolvere le controversie relative alla persona, alla famiglia e ai minori. La Commissione Giustizia della Camera è significativamente intervenuta su questo aspetto della delega prevedendo alla lett. b) punto 2) del comma 1° la soppressione del tribunale per i minorenni e l’ufficio del pubblico ministero presso il tribunale per i minorenni senza prevedere un ufficio giudiziario autonomo quale il Tribunale per la famiglia e i minorenni, come sarebbe stato preferibile.
Il testo approvato in Commissione continua inoltre a prevedere un doppio binario di competenza territoriale in materia civilistica – distinta tra sezioni specializzate circondariali (punto 5) e sezioni distrettuali (punto 6), contraddicendo in tal modo l’auspicata concentrazione delle tutele ed in contrasto con lo spirito della riforma che è volta al raggiungimento di criteri di uniformità, speditezza e semplificazione delle procedure.
Il fatto stesso di vedere accomunate in un unico ddl la materia delle imprese e quella delle persone minori di età suscita perplessità sull'approccio a questo complesso settore.
Il Gruppo CRC ritiene imprescindibile il rispetto di principi irrinunciabili quali quello di unitarietà, specializzazione, multidisciplinarietà, prossimità, formazione, peraltro in larga parte richiamati dalle Linee Guida CoE sulla Child Friendly Justice del novembre 2010. Pertanto come già sottolineato nel 2014 si ribadisce quanto segue.
Rispetto all’unitarietà si evidenzia come sia fondamentale mantenere l’unità della giurisdizione civile e penale in capo ad unico organo, valorizzando quindi la dimensione educativa e rieducativa del processo penale minorile. In questo senso si evidenzia anche la necessità che la riforma vada di pari passo con l’introduzione nel nostro sistema dell’ordinamento penitenziario minorile.
Così come appare irrinunciabile la specializzazione di tutti gli operatori coinvolti in una materia che, per sua natura, esige conoscenze e professionalità particolari. In tal senso preoccupa che non sia stata espressamente prevista l’esclusività delle funzioni dei pubblici ministeri che andranno a costituire il gruppo specializzato in materia di persona, famiglia e minori di cui all’art. 2-undecies e la soppressione della figura del pubblico ministero minorile specializzato, che ha compiti di particolare rilievo nel procedimento penale minorile e per i poteri a questo attribuiti dalla legge n. 149 del 2001 in materia di responsabilità genitoriale, segnalazione di abbandono, di raccordo con i servizi sociali territoriali. Soppressione che appare peraltro in contrasto sia con il precetto sancito dall’art. 31 comma 2° della Carta Costituzionale che dispone che la Repubblica è tenuta a proteggere la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo sia con le convenzioni internazionali e comunitarie in materia.
Multidisciplinarietà: Sia nel processo penale minorile che nei collegi giudicanti civili, le competenze del giudice o del collegio giudicante necessitano in questa materia di un supporto interdisciplinare, quindi si ritiene importante la presenza della componente privata specializzata, affinché i provvedimenti adottati siano proporzionati alle circostanze e alla gravità del reato, alla situazione del minore ed alla tutela delle relazioni familiari, conservata con la composizione attualmente prevista per i Tribunali per i minorenni.
Il principio di prossimità in una materia che investe i diritti fondamentali delle persone di minore età rappresenta un valore sociale, finalizzato a garantire oltre l’accessibilità, il diritto all’ascolto del minorenne e l’effettiva esecuzione dei provvedimenti e il monitoraggio necessario. Tale principio deve essere realizzato con una proficua razionalizzazione delle risorse esistenti (come richiesto dagli operatori del settore) e non invece a scapito della necessaria specializzazione dei magistrati e di tutti coloro che, a qualunque titolo, si occupano delle questioni afferenti a persone minori di età. La specializzazione rappresenta infatti l’unica garanzia per l’attuazione effettiva del principio fondamentale di tutela e promozione dell’infanzia e dell’adolescenza come indicata dalla carta costituzionale e dalle raccomandazioni internazionali e comunitarie.
E’ necessaria una formazione continua interdisciplinare sui diritti e bisogni delle persone di minore età di diverse fasce di età della componente togata e della componente privata specializzata addetta all’Ufficio.
Auspichiamo quindi che gli interventi di riforma sulla Giustizia consentano la possibilità di istituire un tribunale e un ufficio specializzato della Procura in materia di persona, famiglia e persone minori che mantenga accorpate le competenze civili e penali minorili, soluzione ottimale per attuare i principi di unitarietà, specializzazione, multidisciplinarità, prossimità e formazione continua connaturate a queste materie.
Le sottoscriventi associazioni del Gruppo CRC:
ACP- Associazione Culturale Pediatri
AGESCI
Agevolando
Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
AISMI - Associazione Salute Mentale Infantile
ALAMA – Associazione Laziale Asma e Malattie allergiche
Ali per giocare – Associazione Italiana dei Ludobus e delle Ludoteche
Anfaa – Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
Anffas Onlus – Associazione nazionale Famiglie di persone con disabilità
Intellettiva e/o Relazionale
ANPE – Associazione Nazionale dei Pedagogisti
ANPEF – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Familiari
Antigone onlus – Associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale
Arché
Arciragazzi
Batya – Associazione per l’accoglienza , l’affidamento e l’adozione
Cammino-Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni
CAM – Centro Ausiliario per i problemi minorili
CARE – Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in
Rete
Centro Studi Minori e Media
Cesvi Fondazione onlus
CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia
Cittadinanzattiva
CISMAI – Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e
l’abuso all’infanzia
CSI - Centro Sportivo Italiano
Cooperativa Cecilia onlus
CGD - Coordinamento Genitori Democratici
Coordinamento La Gabbianella Onlus
CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
CSB - Centro per la Salute del Bambino
Federasma e Allergie Onlus
Geordie – Associazione Onlus
Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia
HelPeople Foundation onlus
IPDM - Istituto per la Prevenzione del Disagio Minorile
IRFMN - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Fondazione L’Albero della Vita Onlus
La Gabbianella e altri animali
ONG M.A.I.S.
Fondazione Roberto Franceschi Onlus
Save the Children Italia onlus
SINPIA – Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
SIMM – Società Italiana di Medicina delle Migrazioni
SOS Villaggi dei bambini onlus
Terre des Hommes Italia onlus
UNICEF Italia
UNCM – Unione Nazionale Camere Minorili
WeWorld
Roma, 9 marzo 2016
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LE PAROLE DEL PRESIDENTE PIERLUIGI POLICASTRO:
Diritti umani e tutela dei bambini prima di tutto!
Studiare e valorizzare la psicologia dell'uomo significa avere l'opportunità di vedere aldilà della componente organica e di valorizzare le componenti relazionali, affettive e sociali. L’obiettivo dei professionisti psicologi è di contribuire alla coesione sociale e convivenza civile valorizzando le risorse umane e offrendo il proprio contributo scientifico e applicativo per la diagnosi e cura delle problematiche e sintomatologie funzionali, per valorizzare e integrare le diversità di pensiero nel rispetto delle regole sociali in cui si è inseriti.
E’ l’attenzione e la cura continua dei Diritti Umani http://www.humanrights.
Per i professionisti psicologi è la capacità di ascoltare senza voler imporre il proprio sistema di valori a consentire la possibilità di relazioni leali che favoriscono cure e cambiamenti rispettosi della vita Umana e delle sue diversità.
Gli psicologi rappresentano una professione profondamente laica che non prevede alcuna “obiezione di coscienza”: quando un professionista psicologo ha difficoltà personali per affrontare qualche consapevolezza o scelta di chi chiede il suo intervento è tenuto per deontologia professionale a non esprimersi a riguardo con l’utenza e ad inviare la richiesta ad altri colleghi.
A nostro parere il dibattito sulle unioni civili, compreso le discussioni sulla step child adoption e adesso sulle adozioni, evidenziano principalmente se non esclusivamente il contenuto manifesto della Legge anziché il suo significato.
Riteniamo particolarmente importante ricordare ai lettori e a tutti noi che le radici dei contenitori giuridici - prima ancora di essere basati sulla nostra Carta Costituzionale – sono le Risoluzioni Europee http://www.europarl.
Evitiamo di cavalcare il conflitto tra punti di vista diversi per annientarne uno dei due, ma cerchiamo di valorizzare i conflitti per trasformarli in opportunità creative e generative! Come professionisti psicologi, in tutto il mondo siamo a favore dei Diritti Umani e quindi anche del sottoinsieme del Diritto alle Unioni Civili, rispettiamo sinceramente chi pensa diversamente ma la nostra strada Maestra è il rispetto dei Diritti Umani prima di tutto! L’importanza dell’Umanità nella nostra scala di valori precede pertanto ogni consapevolezza di genere!
Adesso, dopo lo stralcio della step child adoption, osserviamo con interesse l’attenzione che sarà dedicata alle Adozioni! E’ a tal proposito che esprimiamo la nostra forte preoccupazione per l’abolizione dei Tribunali per la Tutela dei Minori senza un pensiero, a nostro avviso, sufficientemente approfondito sulla specificità e rilevanza della tematica!
Siamo particolarmente preoccupati che i bambini siano strumentalizzati come scudi nelle battaglie tra maggioranza e opposizione, come oggetti di scambio tra conflitti coniugali, come vittime di affidamenti e adozioni decise da Magistrati senza una sufficiente preparazione specialistica o in assenza delle necessarie consulenze tecniche psicologiche a difesa dello sviluppo psicologico di bambini e adolescenti!! Ricordiamo a chi lo avesse dimenticato che è reato penale utilizzare i bambini in modo strumentale per affermare i propri interessi, bisogni o piaceri!
Come professionisti psicologi ci asteniamo dall’imporre il nostro sistema di riferimento (art.4 del nostro cd), aiutiamo le persone a valorizzare le loro risorse, a migliorare la loro qualità di vita, a dare un senso alle patologie e ai sintomi psicopatologici al fine di favorirne per quanto e quando possibile i collegamenti tra mondo intrapsichico e realtà esterna, tra responsabilità personali e comportamenti manifesti, tra consapevolezza del proprio modo di essere al mondo e il rispetto per la dignità degli altri. Ci adoperiamo con chi ci chiede aiuto, professionalmente, con la ricerca e l’aggiornamento continuo per dare un significato alle problematiche e/o ai sintomi psicopatologici che solo apparentemente sono senza un senso.
I bambini vanno tutelati al meglio affidandoli a genitori con competenze genitoriali osservabili e valutabili. Genitori che vogliono coltivare la capacità di prendersi cura dello sviluppo d’identità diverse da loro, con cui in parte si riconoscono. Per fare questo andrebbero rinforzate al meglio le competenze dei Magistrati e dei consulenti impegnati nelle sentenze che riguardano i minori!
E’ per questo che siamo preoccupati e monitoreremo con attenzione, congiuntamente al Consiglio Nazionale SIPAP ed a tutti i cittadini, a cominciare dagli psicologi nostri associati e non che vorranno aiutarci a farlo, lo sviluppo di questo ulteriore importante percorso di legge che può favorire i Diritti Umani e a cominciare da quelli di tutti i Bambini!
Concludendo questi pensieri per iniziare insieme ai soci Sipap e non, questa battaglia non violenta di civiltà, condividiamo e ci associamo al documento dell’Associazione nazionale dei Magistrati per i Minorenni e per la famiglia http://www.
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Il ddl delega al governo per l'efficienza del processo civile ha invece questo effetto. Pur avendo un approccio dichiaratamente limitato al campo processuale civile, esso in realtà incide profondamente sugli aspetti ordinamentali del sistema di protezione giudiziaria dei soggetti minori di età, scardinadolo senza alcuna visione di insieme e senza tener conto delle ripercussioni sui sistemi che con quello devono interagre. Trascura l'esigenza di urgenti interventi sostanziali in campo penale amministrativo e penitenziario minorile; dimentica il ruolo delle Regioni e le competenze funzionali attribuite loro dall'art. 117 Cost.; riduce il ruolo dei servizi sociali a quello di meri ausiliari del giudice; affida imprudentemente alla discrezionalità del presidente capo del tribunale la designazione del presidente della sezione specializzata; lascia immutato il pletorico collegio a quattro giudici in primo grado e a cinque in appello; sopprime l'importante figura del pubblico ministero minorile specializzato, dimenticando i poteri a questo attribuiti dalla legge n. 149 del 2001 in materia di segnalazione di abbandono e di raccordo con i servizi sociali territoriali.
L'obiettivo di riunire la materia delle persone, dei minori di età e della famiglia davanti a un unico giudice viene così raggiunto a spese di gravi squilibri e di omissioni ingiustificate, che d'altra parte lasciano in vita pezzi consistenti del vecchio sistema di giustizia minorile risalente agli anni Cinquanta, senza saper dire una sola parola nuova che tenga conto delle convenzioni e dichiarazini internazionali, delle nuove esigenze e dei diritti dei giovani d'oggi, del mutamento in atto dei modelli familiari. Il fatto stesso di vedere accomunate in un unico ddl la materia delle imprese e quella delle persone minori di età lascia intuire la frettolosità e superficialità dell'approccio del governo a questo complesso settore.
Luigi Fadiga, Garante Infanzia e Adolescenza dell'Emilia Romagna
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“Attenzione a non sopprimere i diritti dei bambini e ragazzi privi di cure”
Milano 24 febbraio 2016 - La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato, il 27 gennaio, l’emendamento che sopprime il Tribunale per i minorenni e l’Ufficio del Pubblico Ministero presso il Tribunale, introducendo sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali Ordinari.
SOS Villaggi dei Bambini esprime la propria preoccupazione, augurandosi una riforma che non disperda l’esperienza della giustizia minorile italiana, patrimonio inestimabile, e sottolineando la necessità di salvaguardare l’interesse dei bambini e ragazzi privi di adeguate cure familiari.
“Siamo delusi dal vedere abbandonata la proposta iniziale del Governo che prevedeva l’istituzione di un Tribunale e un Ufficio specializzato e autonomo che accorpasse in sé tutte le competenze in materia di persona, famiglia e minorenni. Temiamo possa andare perso il patrimonio di esperienza e storia portati avanti dai Tribunali per i Minorenni e che la tutela dei bambini e ragazzi sia ancora una volta messa a rischio” - Afferma Samantha Tedesco, responsabile Area Programmi e Advocacy di SOS Villaggi dei Bambini - “Per affrontare la complessa e articolata materia minorile occorre competenza. La comprensione delle situazioni di disagio dei bambini e delle famiglie in difficoltà richiede una cultura specifica. Soltanto uffici specializzati, con competenze esclusive ed esaustive, in linea con la normativa costituzionale e le raccomandazioni europee, possono permettere di coniugare esigenze di specializzazione con quelle di prossimità. Ricordiamoci che il sistema di protezione dell’infanzia è già duramente compromesso dai tagli alla spesa pubblica. Non possiamo permettere che i diritti dei bambini e ragazzi privi di adeguate cure vengano soppressi!”.