- Scritto da Alessandra Ballerini
- Categoria: Minori immigrati / Immigrazione
È difficile anche solo contarli. Nei locali della chiesa di san Antonio e sparsi nei cortili adiacenti, sono oltre mille, almeno cosi risultavano dalla conta di qualche ora prima. Poi, come accade ormai quasi quotidianamente, circa duecento di loro, prelevati a caso, sono stati caricati sui pullman della polizia e riportati a forza in qualche centro per migranti (Cara o hot spot) del Sud Italia, in alcuni casi gli stessi centri dai quali si erano allontanati pochi giorni prima.
- Scritto da Roberta De Sabbata
- Categoria: Metodi & Teorie
L’autostima, intesa come giudizio di valore globale sulla persona, e l’autoefficacia, ovvero la percezione di essere abile nello svolgere un determinato compito, sono in stretta relazione tra di loro e con la genesi di un comportamento relazione di tipo assertivo.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Tutti abbiamo bisogno di un motivo per fare le cose. Per i bambini non è diverso.
Nei processi dove sono vittime spesso si pretende che stiano ai tempi e ai modi previsti dal processo e raccontino a comando quello che ci si aspetta, nei modi in cui siamo disposti ad ascoltarli.
Ma a volte mi chiedo: i bimbi che motivo hanno per venirci incontro?
Ogni gioco
ha il suo scopo.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Autori di reato
Quando i problemi dei ragazzi sono dominanti
diventa molto difficile generare motivazione
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Narrazioni
“Cercate di divertirvi, e basta” erano soliti dire i genitori di Arta Dobroshi a lei e ai suoi fratelli, quando erano piccoli e stavano attraversando gli anni più delicati della loro crescita. "Ce lo ripetevano ogni giorno: non preoccupatevi di niente, cercate solo di star bene e divertirvi". Quello che rendeva il loro atteggiamento straordinario era il fatto che vivessero in una zona di guerra.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
C’è chi pretende che un bambino maltrattato o violentato parli di quello che ha vissuto soltanto dentro al processo. Ci si dimentica che il processo può durare anni e il bambino intanto sta male, sente il bisogno di raccontare. Un raccontare terapeutico, nelle sedi competenti, e a volte un raccontare spontaneo, con chi gli presta ascolto. La consegna del silenzio, magari per preservare la testimonianza, è una pretesa crudele e impossibile.
Ti sei rotto un dito
lo devi ingessare.
- Scritto da Alessandra Ballerini
- Categoria: Minori immigrati / Immigrazione
Un'amica di vecchia data, incontrata casualmente un po' di mesi fa, in un momento di rara contentezza, quasi di grazia, mi aveva ironicamente apostrofata con questa frase: "meno male che hai le orecchie!" e poi davanti al mio sguardo perplesso aveva aggiunto come spiegazione: "Ti servono a fermare il sorriso".
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Letture e Visioni
Per gentile concessione dell'autore, pubblichiamo l'introduzione di "Educare e punire - L’esperienza educativa nella difficile impresa di 'liberare' e 'contenere' di Mario Schermi" (edizioni la meridiana, 2016)
Introduzione
Ritrovamenti e dimenticanze pedagogiche
Quando si tratta di educazione, non c’è scienza capace di mettere al riparo i saperi via via costruiti. Il discorso pedagogico, ogni volta, si ricompone in “universi di valore”, in cui esperienze e pratiche provano a prendere un certo ordine, a partire dall’interpretazione che una certa comunità di uomini e donne dà all’attesa del crescere. Quest’attesa circa il crescere di ciascuno, di ciascuno con gli altri e delle comunità, rinvia le esistenze delle persone infinitamente ben oltre le spinte e le disposizioni biologiche dell’individuo e della specie. Al discorso pedagogico ritorna, quindi, il compito, sempre aperto, di determinare coerenze possibili, per informare e sostenere gli interventi opportuni nelle diverse storie di crescita.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Tra il primo giorno in cui un bambino riferisce di essere stato abusato sessualmente da un adulto e la sentenza del processo penale si susseguono tanti passaggi. A volte con il rischio che, a causa di tutte queste strutture, l’ultimo ascolto – quello che si fa in incidente probatorio – venga ritenuto dai consulenti tecnici e dai giudici non genuino e, quindi, inattendibile.
Sono un bimbo shakerato.
Sono pluri ascoltato.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Esperienze & Educazioni
La povertà delle relazioni educative:
quando gli adulti si sottraggono al loro ruolo