Tra il primo giorno in cui un bambino riferisce di essere stato abusato sessualmente da un adulto e la sentenza del processo penale si susseguono tanti passaggi. A volte con il rischio che, a causa di tutte queste strutture, l’ultimo ascolto – quello che si fa in incidente probatorio – venga ritenuto dai consulenti tecnici e dai giudici non genuino e, quindi, inattendibile.
Sono un bimbo shakerato.
Sono pluri ascoltato.
Mi sembrava di scoppiare
e un bel giorno, all’insegnante
ho voluto raccontare.
Dopo quella volta ne ho avute tante.
Alla mamma l’ho svelato
dopo un incubo notturno.
Lei l’ha detto, lui ha negato:
quello è l’incubo diurno.
Ero blu dalla vergogna
m’han portato dal dottore.
Mi sentivo io alla gogna.
Io, portavo il disonore.
In questura l’ho ridetto
mi pareva già abbastanza
per fortuna m’han concesso
d’esser solo in quella stanza.
Alla fine ero contento
“Questa volta hanno ascoltato”.
È stato solo un momento.
Non lo so cos’è mancato.
È arrivata l’assistente
che mi ha detto cose strane.
Ho capito poco o niente
ma per tante settimane
ne ho parlato ancora tanto
agli esperti a bassa voce.
Per me non è certo un vanto
Torna tutto ed è atroce.
È arrivato poi, perfino
un signore un po’ attempato.
Sa che io sono un bambino?
E mi sento tormentato?
Non credevo alle mie orecchie
per un pezzo tutto tace.
Nuova quiete, storie vecchie:
quel silenzio non mi piace.
Vedi, il fatto più incredibile
l’ho saputo mesi dopo:
sono parso inattendibile.
Dunque è stato solo un gioco?
E lo sai quale accidente
son riusciti a rinfacciarmi?
Io l’ho detto a troppa gente.
Han potuto condizionarmi.
Il processo è già archiviato
e tu adesso sai perché.
Sono un bimbo shakerato
a tutti credono tranne me.
La Commissione Giustizia del Senato dovrà a breve pronunciarsi sull'abolizione dei Tribunali per i Minorenni compresa nella cosiddetta "Riforma Orlando". Ubiminor e Cukerì sono molto preoccupati perché questa riforma avrebbe effetti devastanti sulla specializzazione dei Giudici chiamati a decidere su tutto ciò che riguarda bambini e adolescenti. Per questo sosteniamo la petizione che chiede ai Senatori di stralciare dal DDL tutti gli articoli sui Minori, e di occuparsene in una Legge "ad hoc" con più cura, e con maggiore condivisione con gli "Attori" della Giustizia Minorile: https://www.change.org/p/ |
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Le filastrocche giudiziarie
I tribunali per i minorenni prendono ogni giorno decisioni difficili. Scelte delicate, suscettibili certo di errore ma orientate ogni volta sulla valutazione dei rischi e dei danni che un minore patisce, molto spesso per mano degli adulti a lui più vicini vale a dire i suoi genitori e i familiari più stretti.
Negli ultimi anni una retorica mielosa e in bianco e nero ha raccontato storie dove i buoni erano ben distinti dai cattivi e dove la conclusione era invariabilmente una sola: i bambini e i ragazzi devono crescere con i loro genitori. Con loro, chiunque essi siano e comunque si comportino.
Ogni altro intervento, anche quando è temporaneo e di stimolo al cambiamento per giungere a relazioni familiari più serene, viene presentato come crudeltà, come ingiustizia. Avrebbe, ciascun genitore, il diritto di fare dei propri figli tutto ciò che vuole - e di evitare il dolore, per sé e per il bambino. Piuttosto la perversione, il maltrattamento, l'incertezza endemica. Tutto sembra meglio della sofferenza che sta dentro alla crisi e alla necessità di cambiare.
Il cinismo infantile di Cukerì che racconta scelte giudiziarie estreme, eppure ordinarie nelle aula dei tribunali per i minorenni, è uno sberleffo a questa logica e un modo per affermare una volta di più che i bambini e i ragazzi sono persone. Non proprietà, non appendici degli adulti ma persone, soggetti di diritto, nei cui panni occorre provare a mettersi e che è opportuno disporsi ad ascoltare in ogni singola e distinta decisione che riguardi da vicino la loro vita.
Le precedenti filastrocche