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Apprendimento multimediale: apprendere tramite testo e immagini oppure tramite istruzioni
http://www.stateofmind.it/2018/03/apprendimento-multimediale/
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Il 2 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo, un disturbo del neurosviluppo che può sconvolgere la vita delle persone che ne sono affette e delle loro famiglie. La diagnosi di autismo può essere vissuta dai genitori come una rottura che frantuma il naturale svolgersi della vita. Comune è il percorso a ostacoli che devono affrontare tutti coloro che ne sono coinvolti durante la loro esistenza: coraggio, perseveranza, fiducia sono necessarie per far fronte alla complessità della quotidianità. È quindi molto importante che vengano adeguatamente sostenuti da professionisti qualificati, affinché non si abbandonino allo sconforto.
La comunicazione della diagnosi ai genitori rappresenta un momento critico nel quale la coppia genitoriale può arrivare a sperimentare un vissuto equiparabile a quello del lutto di un figlio. È quindi necessario che le figure professionali coinvolte sappiano comunicare la diagnosi in maniera chiara, esplicita ma al contempo sensibile, affinché le reazioni negative e i livelli di stress genitoriali possano essere in parte contenuti. Tramite un intervento psicologico mirato è possibile promuovere le capacità resilienti che molti genitori sono in grado di attivare per far fronte alla notizia di disabilità. L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna vuole anche sottolineare che diagnosticare precocemente una forma di autismo può essere di grande importanza per interventi tempestivi capaci di limitarne gli effetti ed evitare che emergano ulteriori complicazioni psicologiche.
Non tutte le forme di autismo sono uguali: possono avere una varietà di manifestazioni anche molto diverse tra loro e per tale ragione vengono definite dal DSM-5 – il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – disturbi dello spettro dell’autismo. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale, alle capacità espressive, alla cura di sé, al comportamento. Si configura come una disabilità permanente che accompagna la persona nel suo ciclo vitale, anche se le caratteristiche del deficit sociale possono assumere un’espressività variabile nel tempo. Tale disturbo può accompagnarsi a ritardo mentale, con una compromissione intellettiva più o meno grave, o al contrario a uno sviluppo intellettivo normale. Esempi significativi di quest’ultima condizione sono le persone con autismo ad “alto funzionamento”, disordine conosciuto come “Sindrome di Asperger”, che presentano spesso alte potenzialità intellettive e a volte veri e propri talenti in alcuni specifici campi.
Tuttavia, anche se alcune persone con autismo possono arrivare a condurre una vita normale o quasi normale, solo una piccola percentuale di soggetti con autismo (15-20%) è in grado di vivere autonomamente e lavorare. Tutti, però, devono essere messi nelle condizioni di conquistare quelle abilità e competenze che permettono di realizzarsi, nella misura in cui ciò è fattibile. I giovani adulti con autismo hanno bisogno - per costruire, anche aiutati, il proprio progetto di vita - di uscire dall’ambito familiare, in cui rischiano di rimanere intrappolati. Dove sia possibile, è importante che entrino nel mondo del lavoro, cosa che li aiuterebbe a integrarsi maggiormente nella società.
Il raggiungimento della vita autonoma, quando possibile, può essere una fase particolarmente critica che lo psicologo, insieme all’équipe formata dai diversi professionisti coinvolti nel progetto di vita, deve sostenere attentamente, supportando sia la persona che la sua famiglia. Una profonda conoscenza della specificità della persona con autismo permette di evitare involontari errori relazionali o educativi che potrebbero favorire comportamenti problematici o stati di disperazione e angoscia che possono poi rendere difficile la sua inclusione sociale. Un'appropriata valutazione psicologica nel tempo, che tenga conto della persona nelle sue peculiarità funzionali e delle naturali evoluzioni, permette di elaborare un progetto terapeutico, con il coinvolgimento e il supporto della famiglia, rispondente ai suoi reali bisogni.
La prospettiva di un futuro dignitoso per il figlio, in una propria abitazione ma anche in istituzioni accoglienti e stimolanti, costituisce per i genitori una garanzia che può dare continuità alle esperienze e ai processi di inclusione che vengono promossi fin dall’infanzia e che rischiano di essere vanificati con la conclusione del percorso scolastico. Proprio la famiglia, se adeguatamente supportata, è una risorsa indispensabile alla costruzione di un progetto di vita il più autonomo possibile della persona con autismo. Come prevedono gli obiettivi della legge n. 112/2016 cosiddetta “Dopo di Noi”, la persona con autismo, avendo già vissuto un’esperienza di vita anche fuori dalla famiglia, potrà affrontare la morte dei propri genitori in modo meno traumatico.
È fondamentale, comunque, la diffusione della cultura del rispetto e dell’accoglienza: le leggi sono importanti ma non sufficienti. Va superata quella visione della persona con disabilità che insiste sulle mancanze, per sostituirla con quella che punta piuttosto sull’unicità e le abilità dell'individuo.
In questa direzione ha lavorato il gruppo tematico sull’autismo istituito dall’Ordine che ha realizzato delle cartoline – reperibili sul sito dell’Ordine al seguente link https://www.ordpsicologier.it/home.php?Lang=it&Item=cartolinematteo – che raccontano la storia di un ragazzo immaginario con autismo, Matteo, al fine di sensibilizzare e promuovere una corretta visione dei bisogni, attuali e futuri, delle persone con autismo.
Ufficio Stampa Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna
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“La salute mentale degli adolescenti”, studio presentato Autorità Garante Infanzia e Adolescenza
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Torino, 19 marzo 2018. Si celebra domani martedì 20 la Giornata mondiale del Servizio sociale con l’obiettivo di riflettere sul ruolo del Servizio sociale nella promozione del benessere sociale anche attraverso azioni di stimolo e produzione di contributi scientifici utili alle scelte politiche nazionali e locali.
La Giornata è promossa dall’Associazione Internazionale delle Scuole di Servizio Sociale (IASSW), dal Consiglio Internazionale del Social Welfare (ICSW) e dalla Federazione internazionale degli assistenti sociali (IFSW).
Il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali ha organizzato un'iniziativa in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e l’Università del Piemonte Orientale e con il patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e della Società italiana di Servizio Sociale (SOCISS). La Giornata avrà luogo nella storica e prestigiosa cornice del Teatro Alfieri e vedrà la partecipazione di oltre 1400 Assistenti Sociali piemontesi.
Il titolo scelto è “Povertà e servizio sociale. Ne parliamo ancora!”, con un punto esclamativo per evidenziare ai media, alla politica, alle istituzioni, alle professioni e ai cittadini l'attualità e la rilevanza di un fenomeno multisfaccettato e complesso quale la povertà che deve essere affrontato con azioni condivise di contrasto.
«I dati allarmanti di uno studio di Censis e Confcooperative diffuso pochi giorni fa - afferma Barbara Rosina (Presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte) - ci restituiscono un Paese con sempre più poveri. Tra 30 anni, molti millenials di oggi lo saranno. Si tratta di 5,7 milioni di poveri potenziali, ossia circa 3 milioni di Neet, giovani tra i 18 e 35 anni che non studiano né lavorano e 2,7 milioni di lavoratori precari e woorking poor».
“Come emerge da uno studio di Marilena Dellavalle, docente di Servizio Sociale all'Università di Torino, il Servizio Sociale - dice ancora Rosina - sin dalle sue origini si occupa della povertà. Occorre oggi una rinnovata attenzione alla capacità di cogliere la profondità della dimensione sociale dei problemi ed il potenziale oppressivo o escludente di determinate strutture e pratiche. La professione di Assistente Sociale, che si fonda sull’affermazione dei principi di giustizia ed equità sociale, non può esimersi dall’assumere una posizione rispetto alle trasformazioni sociali in atto, ritrovando la capacità di indignazione civica”.
“La povertà - ricorda - cambia, come il significato che se ne attribuisce, i profili, le caratteristiche. Gli Assistenti Sociali hanno un ruolo di primo piano come osservatori delle trasformazioni in atto. E sono i professionisti che più di altri possono valutare il grado di efficacia delle misure vigenti».
«Sul tema della povertà, l’Ordine nazionale e l'Ordine regionale da qualche anno hanno assunto un ruolo attivo e di dialogo con la politica portando competenze e saperi teorici e scientifici del Servizio Sociale anche nei tavoli di lavoro istituzionali».
Ai lavori della Giornata - in considerazione della multidimensionalità del fenomeno, dei diversi attori che devono essere coinvolti, della necessità che su tale ambito, strategico e centrale, sia necessario uno sforzo comune di riflessione ed azione - contribuiranno gli assessori regionali Augusto Ferrari (Politiche sociali) e Antonio Saitta (Sanità), studiosi delle Università di Torino (Sandro Busso e Marilena Dellavalle) e del Piemonte Orientale (Maria Luisa Bianco, Chiara Bertone, Elisabetta Grande), Assistenti Sociali piemontesi (Gaetano Baldacci, Deborah Attene, Sabrina Merlin e Giovanna Muscatello); Mila Spicola del DIPE (Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica – Presidenza del Consiglio dei Ministri), Tiziana Ciampolini (Direttore Osservatorio Caritas), Giuseppe Faro (Presidente di FeDerSerD Piemonte e Valle d'Aosta).
Gianmario Gazzi (Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali), che sarà presente alla Giornata, sottolinea come “i dati resi da Bankitalia sul livello raggiunto nel nostro Paese dalla povertà sono molto preoccupanti. Uniti a quelli che mostrano l’ulteriore espandersi di una diseguaglianza ormai strutturale tracciano un quadro complessivo assolutamente inaccettabile. I dati di Via Nazionale mostrano come bene abbia fatto il Governo a varare le misure che costituiscono il reddito di inclusione ma mostrano anche che è necessario rafforzare maggiormente quelle misure i cui effetti positivi, però, si potranno percepire solo tra alcuni mesi”.
«É inaccettabile - dice ancora Gazzi - che chi già ora è in condizione di povertà, o rischi di esservi trascinato, veda aumentare la probabilità di diventare povero mentre chi è ricco abbia la concreta possibilità di diventarlo ancora di più: una situazione intollerabile per un Paese che voglia dirsi civile”.
«Agire nella direzione di un rafforzamento dei servizi - conclude il presidente degli assistenti sociali italiani - è ineludibile e indifferibile dopo decenni in cui gli investimenti si sono progressivamente ridotti fino a quasi azzerarsi, le strutture sono state quasi completamente svuotate dal blocco del turn over e da una esternalizzazione indiscriminata».
«Non ultimo motivo di interesse nella scelta del tema della celebrazione piemontese della Giornata mondiale del servizio sociale - conclude Rosina - è legato al risultato delle recenti elezioni che hanno portato alla nostra attenzione un mutato scenario politico con il quale confrontarsi come professionisti e come cittadini. Il Consiglio dell’Ordine regionale degli assistenti sociali ha tra gli obiettivi del suo mandato quello di partecipare alla costruzione di alleanze e percorsi comuni che consentano ai professionisti Assistenti Sociali di individuare percorsi e strumenti che consentano a loro stessi ed ai cittadini di cui sono portavoce di affrontare la complessità e le difficoltà caratteristiche di questo periodo della vita del nostro Paese».
Carmela, Francesca Longobardi – Consigliere CROAS Piemonte/ addetto stampa Torino Tel: 333.4896751
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Amore: ecco come accende il cervello dei giovani
https://www.greenme.it/vivere/mente-emozioni/26905-amore-cervello-adolescenti
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Adolescenti, Yale e la ricerca della felicità: si può insegnare a viver bene?
http://www.alleyoop.ilsole24ore.com/2018/03/01/adolescenti-yale-e-la-ricerca-della-felicita-si-puo-insegnare-a-viver-bene/
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Empatia: la puoi imparare da tuo fratello (minore)
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/empatia-anche-i-fratelli-minori-influenzano-i-maggiori
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L'educazione dei figli inizia dall'educazione dei genitori
https://d.repubblica.it/life/2018/02/14/news/genitori_positivi_figli_forti_psicologia_come_essere_una_brava_mamma_test_autovalutazione-3865705/