- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Vittime di violenza
Ho a che fare con operatori sociali che intervengono accanto a vittime di reato con l’ansia di rimuovere le emozioni difficili. È il proprio disagio ciò che vogliono attenuare.
Quanto sarebbe più semplice se l’orfano di femminicidio frequentasse il padre, se il bimbo maltrattato dichiarasse il suo amore per i genitori… Quanto sarebbe rassicurante e comodo se i cocci si ricomponessero, se chi è pieno di dolore facesse il piacere di digerirlo senza proporlo ai colloqui. Quanto sarebbe gratificante, per tutti quei professionisti, se la vittima potesse estrarre il pungiglione del trauma e dire insieme a loro: “Ma sì, a parte questo…”
Hai robusti armadietti
variopinti tappeti
dove rinchiudi i delitti
seppellisci i segreti.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermo immagine
Chi mi legge sa che, dal mio personale punto di vista, il web inteso come spazio virtuale simil-reale (in relazione all’impossibilità di cogliere gli eventi senza la partecipazione globale di tutti i sensi), è un amplificatore del disagio e, proprio per questo, un corretto rilevatore dello stesso nel momento in cui nelle pagine www. compaiono distorsioni, caricature, fenomeni nuovi che hanno alla base un comune denominatore: web-chiave onirica per distaccarsi dalla realtà e potenziale nemico deformante un Sé vacillante in fase di maturazione e in casi estremi apparentemente maturo (nel memo-monito di un’educazione digitale, a volte molto poco considerata, nella sua valenza esemplificativa-imitativa).
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Vittime di violenza
I comportamenti autolesionistici dei giovani, paradossalmente, vengono alimentati dal desiderio di trovare sollievo e sentirsi meglio con se stessi, nel tentativo di uscire da una situazione di sofferenza psicologica.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermo immagine
Pagine di Diario di Anna:
Caro diario,
non so quando riuscirò a rivedere Andrea. Forse il prossimo anno quando torneremo di nuovo in vacanza dai nonni. Manca una settimana alla mia partenza e al pensiero che non lo vedrò per un anno intero mi sento morire. Mi ha detto che mi scriverà e proverà a telefonarmi in qualche occasione speciale (magari al mio compleanno) e forse, dico forse, verrà a Roma qualche giorno per accompagnare la sorella a un provino di danza. Mi mancherà molto ma attenderò con pazienza il prossimo anno per rivederlo … Tra un impegno e l’altro poi un anno passa in fretta! Ci dobbiamo ancora conoscere bene ma questi giorni passati insieme mi hanno fatto capire tante cose di lui. Non vorrei sbagliarmi ma sembra che abbiamo tante cose in comune.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Vittime di violenza
L’indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia pubblicato all’inizio di giugno 2018 sottolinea quanto il maltrattamento all’infanzia sia un fenomeno ancora sommerso, evidenzia la forte disparità nel contrasto e nella prevenzione del fenomeno tra il nord e il sud del nostro paese e la necessità di continuare a studiare questo fenomeno. I numeri parlano ancora di una maggiore incidenza del maltrattamento intrafamiliare.
L’uscita del libro “Curare i bambini abusati” Raffaello Cortina editore a cura di Marinella Malacrea riaccende i riflettori sull’abuso all’infanzia e evidenzia la presenza in Italia di una community scientifica cui fare riferimento, il CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia).
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Minori immigrati / Immigrazione
Nel 2012, a 10 anni, Daahir si è seduto nella sua aula scolastica a Mogadiscio, in Somalia. Il rumore degli spari che fendevano l’aria e si sentivano vicinissimi, interruppero la lezione. Mentre Daahir tornava a casa, ha sentito che i combattimenti erano scoppiati tra le forze governative e un gruppo di militanti di Al-Shabab. Daahir è arrivato a casa e ha trovato suo padre ucciso dai colpi di arma da fuoco.
- Scritto da Elena Buccoliero
- Categoria: Giustizia minorile
In Italia il processo penale minorile è molto bello. A volerlo fare bene, è una possibilità di liberazione da lacci, fughe, maschere, traumi, dolori troppo grandi da portare e stupide presunzioni d’onnipotenza.
Questa filastrocca è dedicata ai buoni giudici che ho avuto la possibilità di affiancare in dibattimento.
Stimolante
l’appropriatezza
delle tue domande
che spezza
la retorica della liturgia.
- Scritto da Alessandra Ballerini
- Categoria: Minori immigrati / Immigrazione
Arriva insieme all’estate, alla luce che dura fino a sera, al profumo dei gelsomini, alla meraviglia dei tramonti. Lo aspetti quasi con la stessa impazienza da tantissimi anni e vorresti che continuasse per sempre, proprio come l’estate, che è sempre troppo corta.
- Scritto da Ubiminor
- Categoria: Apprendimento
La maggior parte dei genitori ammette che parlare con un figlio adolescente a volte è difficile. In alcune circostanze quasi impossibile. Ed è ancora più difficile quando genitori e figli non parlano correntemente, con uguale padronanza, la stessa lingua.
- Scritto da Barbara Volpi
- Categoria: Fermiamoci un attimo
Fermo immagine:
Isabella (29 anni) è in sala d’attesa del pediatra insieme alla piccola Gaia (9 mesi) per la consueta visita mensile tesa a verificare la crescita della bambina, e dove finalmente potrà rivolgere al medico i quesiti che si è appuntata, sotto suo consiglio, tra una visita di controllo e l’altra: posso inserire le fragole nell’alimentazione? La piccola si sveglia ancora durante la notte e noi siamo esausti, che possiamo fare? Ancora non sembra indicare gli oggetti, va tutto bene? È cresciuta? Mentre Isabella fa un rapido rewind della sua checklist, Gaia seduta sulle sue ginocchia rivolge lo sguardo al bambino seduto accanto a lei di circa 1 anno e mezzo, che scorre con il suo ditino le immagini colorate sullo schermo del tablet, mentre davanti a lei un’altra bambina della stessa età circa ha in mano lo smartphone della mamma e sorride al touchscreen, completamente assorta da Peppa Pig che canta una canzoncina. In sala d’attesa c’è in silenzio inconsueto per un ambiente in cui le voci dei bambini si facevano sentire con tutto il loro carico di vitalità, energia, sguardi vivaci tesi a cogliere lo sguardo dell’altro come guida orientativa di comprensione della realtà.