Benvenuto in tribunale:
qui inizia il tuo viaggio
che non si può fermare.
Procedi con coraggio.
Che tu abbia o no la toga
metti la cintura di sicurezza.
Ti travolgerà la foga
e crudeltà e bellezza
della vita che t'inonda,
esce fuori dalle carte,
potente ti circonda
e non arriva e non parte
Ma poi dovrai difenderla
da innumerevoli agguati,
cercare di proteggerla
per tutti i nuovi nati.
Il giudice ha certezza
di tenere la briglia:
ci sia amore e sicurezza
con o senza famiglia.
A volte tutto rotola,
non ti ci raccapezzi.
La vita scorre a rivoli
e ha mille ed altri mezzi.
Però ci sono i giorni
che qualcosa hai realizzato
e subito ritorni
al perché hai incominciato.
Il senso del cammino
è tessere la rete
che accoglie un bambino.
Milioni di comete
su case e grotte e ville
a destar la meraviglia
con milioni di scintille,
ed è la vita che brilla.
Ti dice l'esperienza
e il cervello ed il cuore
che questa è un po' l'essenza
della giustizia "minore".
Le filastrocche giudiziarie
I tribunali per i minorenni prendono ogni giorno decisioni difficili. Scelte delicate, suscettibili certo di errore ma orientate ogni volta sulla valutazione dei rischi e dei danni che un minore patisce, molto spesso per mano degli adulti a lui più vicini vale a dire i suoi genitori e i familiari più stretti.
Negli ultimi anni una retorica mielosa e in bianco e nero ha raccontato storie dove i buoni erano ben distinti dai cattivi e dove la conclusione era invariabilmente una sola: i bambini e i ragazzi devono crescere con i loro genitori. Con loro, chiunque essi siano e comunque si comportino.
Ogni altro intervento, anche quando è temporaneo e di stimolo al cambiamento per giungere a relazioni familiari più serene, viene presentato come crudeltà, come ingiustizia. Avrebbe, ciascun genitore, il diritto di fare dei propri figli tutto ciò che vuole - e di evitare il dolore, per sé e per il bambino. Piuttosto la perversione, il maltrattamento, l'incertezza endemica. Tutto sembra meglio della sofferenza che sta dentro alla crisi e alla necessità di cambiare.
Il cinismo infantile di Cukerì che racconta scelte giudiziarie estreme, eppure ordinarie nelle aula dei tribunali per i minorenni, è uno sberleffo a questa logica e un modo per affermare una volta di più che i bambini e i ragazzi sono persone. Non proprietà, non appendici degli adulti ma persone, soggetti di diritto, nei cui panni occorre provare a mettersi e che è opportuno disporsi ad ascoltare in ogni singola e distinta decisione che riguardi da vicino la loro vita.
Le precedenti filastrocche
Filastrocca del matrimonio combinato
Filastrocca del bambino abusato
Filastrocche della televisione
Filastrocca dell'occhio nero di mamma
Filastrocca del giudice bizzarro
Filastrocca della mamma bambina
Filastrocca dei bambini contesi
Filastrocca della competenza minorile
Filastrocca dei gemelli di Cattolica
Filastrocca dell'adolescente adottato
Filastrocca del Natale all'improvviso
Filastrocca dell'udienza si va beh...
Filastrocca di chi arriva per mare
Filastrocca della cattiva coscienza
Filastrocca della mamma brasiliana
Filastrocca della pelle dei minori
Filastrocca delle occasioni mancate
Filastrocca del padre a luci rosse
Filastrocca della mamma che non vuole stare senza
Canzone dei bambini che aspettano
La Filastrocca delle lacrime e dei naufragi
Filastrocca per una ragazzina triste
Filastrocca delle infinite doglie
Filastrocca un po’ meccanica di un bambino ipercinetico
Filastrocca del padre invertebrato
Filastrocca della mamma che non c'è
Filastrocca della paura del vuoto
Filastrocca della mamma in gabbia
Filastrocca del padre sconsolato
Filastrocca della mamma a sua insaputa
Filastrocca di un bambino postale
Filastrocca dell'educazione delle fanciulle
Filastrocca che stringe alla gola
Filastrocca del bambino tagliato a metà