(la madre)
non aspettatevi che faccia la rima
prima di chiedere a tutti un inchino
il tombino è otturato e oramai esce tutto
che brutto che puzzo e che cosa si versa
io persa perduta nel conto dei giorni
ritorni sei figlia sei figlio e rifiuti
gli sputi le botte che hai avuto da sempre
settembre la scuola da sempre riprende
e mi prende lavoro con tanti ragazzi
da pazzi insegno e non faccio la madre
e il padre che è peggio di me di gran lunga
si allunga incontra i bambini li accoglie
ex moglie ex madre che ha perso i suoi figli
bisbigli e urla e schiamazzi alla rete
che sete che freddo che ho nelle ossa
che possa colpirvi anche un male peggiore
livore vendetta di me rifiutata
spezzata coperta di tanta vergogna
la gogna di avere perduto i miei figli
consigli io no non li posso accettare
contare le ore i minuti i secondi
rispondi! sei figlia sei figlio ti neghi
mi preghi di vivere un poco di pace
mi spiace non posso accettare la resa
mi pesa mi schiaccia pensarti lontano
e la mano che un tempo muoveva una culla
ha il nulla…
La filastrocca si collega ad altre quattro, sono sguardi diversi sulla stessa storia. Le prime sono la Filastrocca del ritornello, la Filastrocca del bimbo mangione e la Filastrocca dello sgomento,l'ultima verrà pubblicata settimana prossima.
Questa è l'introduzione alle cinque filastrocche:
È sempre difficile credere che un genitore maltratti i suoi figli, e se poi è la madre a farlo questo può sembrare veramente impossibile. Così accade che i bambini non vengano ascoltati e che tutti – dall’insegnante al vicino di casa, fino a chi scrive sul giornale – si sentano in diritto di mettere bocca.
Il prezzo più alto, dopotutto, lo pagano i bambini.
La Commissione Giustizia del Senato dovrà a breve pronunciarsi sull'abolizione dei Tribunali per i Minorenni compresa nella cosiddetta "Riforma Orlando". Ubiminor e Cukerì sono molto preoccupati perché questa riforma avrebbe effetti devastanti sulla specializzazione dei Giudici chiamati a decidere su tutto ciò che riguarda bambini e adolescenti. Per questo sosteniamo la petizione che chiede ai Senatori di stralciare dal DDL tutti gli articoli sui Minori, e di occuparsene in una Legge "ad hoc" con più cura, e con maggiore condivisione con gli "Attori" della Giustizia Minorile: https://www.change.org/p/ |
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Le filastrocche giudiziarie
I tribunali per i minorenni prendono ogni giorno decisioni difficili. Scelte delicate, suscettibili certo di errore ma orientate ogni volta sulla valutazione dei rischi e dei danni che un minore patisce, molto spesso per mano degli adulti a lui più vicini vale a dire i suoi genitori e i familiari più stretti.
Negli ultimi anni una retorica mielosa e in bianco e nero ha raccontato storie dove i buoni erano ben distinti dai cattivi e dove la conclusione era invariabilmente una sola: i bambini e i ragazzi devono crescere con i loro genitori. Con loro, chiunque essi siano e comunque si comportino.
Ogni altro intervento, anche quando è temporaneo e di stimolo al cambiamento per giungere a relazioni familiari più serene, viene presentato come crudeltà, come ingiustizia. Avrebbe, ciascun genitore, il diritto di fare dei propri figli tutto ciò che vuole - e di evitare il dolore, per sé e per il bambino. Piuttosto la perversione, il maltrattamento, l'incertezza endemica. Tutto sembra meglio della sofferenza che sta dentro alla crisi e alla necessità di cambiare.
Il cinismo infantile di Cukerì che racconta scelte giudiziarie estreme, eppure ordinarie nelle aula dei tribunali per i minorenni, è uno sberleffo a questa logica e un modo per affermare una volta di più che i bambini e i ragazzi sono persone. Non proprietà, non appendici degli adulti ma persone, soggetti di diritto, nei cui panni occorre provare a mettersi e che è opportuno disporsi ad ascoltare in ogni singola e distinta decisione che riguardi da vicino la loro vita.
Le precedenti filastrocche